Con l'espressione mutilazioni genitali femminili (MGF) si fa riferimento a
tutte le forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o ad altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche
. Si conoscono vari tipi di mutilazioni genitali femminili con diversi livelli di gravità, di cui la più radicale è comunemente chiamata infibulazione. Una pratica diffusa prevalentemente nell'Africa Subsahariana che l'immigrazione ha fatto conoscere anche in Europa e in Italia. La
Legge 9 gennaio 2006, n. 7 (105 KB)
, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 14 del 18 gennaio 2006, recante "Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazioni genitali femminile", prevede all'art. 4 che il Ministero della Salute emani le
Linee guida (309 KB)
destinate alle figure professionali sanitarie nonché ad altre figure professionali che operano con le comunità di immigrati provenienti da Paesi dove sono effettuate le pratiche di mutilazione genitale femminile (MGF), per realizzare una attività di prevenzione, assistenza e riabilitazione delle donne e delle bambine già sottoposte a tali pratiche.
Puoi scaricale l' opuscolo "Aidos (Associzione Italiana Donne per lo Sviluppo)
Puoi vedere la campagna di comunicazione "
Non condannerò mia figlia
"
Puoi vedere il docu-fiction "
Il coraggio di Milga
"
Links utili
Inmp (Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà)
Centro di riferiemento per le mutilazioni genitali femminili
La tratta degli esseri umani, che sia per sfruttamento sessuale o per motivi di lavoro, è una violazione dei diritti fondamentali dell'uomo . Dato che colpisce in particolare gruppi vulnerabili come donne e minori, l'Unione europea ha definito la sua azione intorno ad obiettivi che mirano a proteggere questi gruppi e a prevenire e combattere il fenomeno, in particolare rafforzando la cooperazione e il coordinamento tra le autorità di polizia e giudiziarie degli Stati membri. L'Unione ha poi introdotto un quadro di disposizioni comuni per affrontare determinate questioni come l'incriminazione e le sanzioni o le circostanze aggravanti nei casi di tratta degli esseri umani. L'azione dell'Unione che intende così anche proteggere le vittime della tratta si basa su strumenti che stabiliscono obiettivi e priorità ma si integra anche in un quadro più ampio di protezione delle vittime dalla violenza, dal turismo sessuale e dalla pedopornografia.
L' Italia ha così legiferato:
- D.lgs 25 luglio 1998, n. 286, art. 18 (17 KB), ''Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero '', come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n. 189 (cosiddetta legge''Bossi-Fini'')
- Legge 11 agosto 2003, n.228, ''Misure contro la tratta di persone '', artt.12 e 13 (16 KB)
- Legge 20 febbraio 1958, n. 75 (22 KB), '' Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui ''
Codice penale:
art. 600 (16 KB) ( Riduzione e mantenimento in schiavitù o in servitù )
art. 601 (15 KB) ( Tratta di persone )
art. 602 (12 KB) ( Acquisto o alienazione di schiavi )
art. 604 (12 KB) ( Fatto commesso all'estero )
Puoi scaricare l' opuscolo informativo (412 KB) " Tratta degli esseri umani " della Commissione Europea.
Puoi scaricare il dossier (2144 KB) " La tratta di esseri umani " realizzato dall' ufficio stampa dell' AICCRE (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d' Europa)
Puoi scaricare la guida pratica (1289 KB) " Tratta di esseri umani: come assistere una vittima "
Per gli organi di informazione: " Linee-guida per il trattamento dell' informazione in tema di tratta degli esseri umani (746 KB) " (Giugno 2007)
Links utili
Associazione " On The Road " Onlus
Enatw (the European Network Against Trafficking in Women for sexual exploitation)
TrattaNO! Un altro punto di vista
Associazione "Fiori di Strada" Onlus