Ultimo Aggiornamento: 04/12/09
MEDICINA DI GENERE
APPROCCIO DI GENERE
Con il termine "genere" (gender) si intende definire le categorie "uomo" e "donna", non solo fondate su differenze biologiche, ma anche condizionate da fattori ambientali, sociali e culturali, nonché dall'esperienza propria del singolo individuo. Con il termine "sesso" (sex), invece, si intende più semplicemente la caratterizzazione biologica dell'individuo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto un'attenzione particolare sulle diversità con cui numerose patologie, un tempo ritenute tipicamente maschili, si manifestano nella popolazione femminile, formulando delle precise raccomandazioni. Alla luce di tali precisazioni, si sta passando dallo studio di tipo biologico tra uomini e donne, ad uno studio più complesso che non trascura le implicazioni sociali, psicologiche politiche e culturali della persona. La medicina di genere, si è sviluppata perché si è data maggiore attenzione alla salute pubblica, che sottolinea come malattie, disagi e problemi di salute siano determinati anche da fattori sociali e culturali. Sviluppare una medicina di genere significa non solo studiare le differenze e le somiglianze tra uomo e donne ma anche considerare le etnie, gli adolescenti, i bambini, gli anziani. La sensibilità e l'attenzione riservata all'approccio di genere è dimostrata anche dall'accordo fra il Ministero della Salute e il Ministero della Ricerca e dell'Università, al fine di istituire corsi di formazione di Medicina di genere. L'approccio di genere è ormai ritenuto una realtà dalla quale non si può prescindere e si spera di eguagliare presto gli standard dei migliori Paesi europei.
PATOLOGIE DI GENERE
Secondo i dati dell'indagine Istat presentata il 2 marzo 2007, l' 8,3% delle donne italiane denuncia un cattivo stato di salute rispetto al 5,3% degli uomini; tuttavia le donne sono più attente alla loro salute e si sottopongono con più frequenza a controlli di prevenzione rispetto agli uomini. Le donne sono al primo posto nel consumo di farmaci, ma sono poco rappresentate negli studi clinici o farmacologici. Anche qui pregiudizi di genere, che considerano la causa della malattia basata quasi esclusivamente sulla variabilità ormonale, ritardano la strada della ricerca farmacologica e della ricerca dei fattori di rischio socio-ambientali e della prevenzione primaria
Malattie cardiovascolari
Secondo le statistiche internazionali, considerata da sempre una malattia più frequente nell'uomo, è il killer numero uno per la donna
tra i 44 e i 59 anni e supera di gran lunga tutte le cause di morte. Esiste ancora un pregiudizio di genere che riguarda l'approccio ai problemi cardiovascolari delle donne. Anche la diagnosi avviene in uno stadio più avanzato rispetto agli uomini, la prognosi è più severa per pari età.
Puoi consultare l'opuscolo:
Un problema di cuore (1001 KB)
Puoi consultare il sito:
www.gynevra.it
Osteoporosi
L'osteoporosi è una malattia sistemica dell'apparato scheletrico caratterizzata da una bassa densità minerale ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Le ossa diventano più fragili e sono esposte ad un maggior rischio di frattura per traumi anche minimi. Le fratture costituiscono l'evento clinico più rilevante dell'osteoporosi, anche perché interessano con maggiore frequenza il polso, le vertebre ed il femore. L'incremento della vita media, che ha caratterizzato gli ultimi decenni, ha fatto salire il numero delle donna a rischio di osteoporosi e quindi di frattura e la tendenza appare inesorabilmente in aumento.
Per approfondire consulta le Raccomandazioni mediche per la donna in menopausa :
osteoporosi post-menopausale (339 KB).
Endometriosi
La patologia ha una prevalenza di circa il
10% e interessa circa il 30% delle donne infertili. E' spesso sottovalutata (si stima che per arrivare alla diagnosi occorrano almeno 9 anni) e invalidante, provoca un grave stato di sofferenza psico-fisica nella donna. Il suo costo sociale, per le sole giornate lavorative non effettuate, è stimato attorno ai 4 miliardi di Euro.
L'endometriosi è determinata da isole di endometrio (mucosa che riveste internamente la cavità uterina) disseminate al di fuori della cavità dell'utero o dalla crescita di tessuto endometriale in sedi anomale. L'endometrio situato in sede anomala subisce, gli stimoli da parte degli ormoni ovarici, e si comporta come la normale mucosa uterina. E' perciò una malattia quasi sempre dell'età feconda e delle giovani donne e spesso sottovalutata e spesso si imputa alla donna una esagerazione dei sintomi trascurando la gravità della malattia stessa. Si verifica eccezionalmente prima della pubertà e tende a regredire nella menopausa. L'endometrio può essere localizzato anche dentro l'utero, nello spessore del miometrio, ed in questo caso si determina la cosiddetta:
ADENOMIOSI O ENDOMETRIOSI INTERNA. Se invece l'endometrio ectopico si trova sul peritoneo pelvico o negli altri organi pelvici (ovaie, legamenti uterini, setto retto-vaginale, tube, vescica, sigma, ecc.) si parla di
ENDOMETRIOSI ESTERNA PELVICA. L'endometriosi esterna ha la sua massima incidenza tra i 30 e i 40 anni. L'endometriosi si può infine reperire in organi e tessuti al di fuori e lontani dalla pelvi (ombelico, vulva, cicatrici di interventi laparotomici, appendice, polmoni, ecc.) ed in questo caso si parla di
ENDOMETRIOSI DI QUEL DETERMINATO ORGANO O TESSUTO. La malattia è rara nell'età adolescenziale e nella post-menopausa.Poiché recenti statistiche segnalano un incidenza dell'8% della malattia nelle adolescenti che presentano dolori mestruali con tendenza a peggiorare nel corso dei giorni mestruali, viene da taluni consigliato, ai fini di una diagnosi precoce, di utilizzare in queste giovani donne la laparoscopia per individuare l'origine dei disturbi.
Per conoscere eziologia, cure e prevenzione dell'endometriosi, puoi consultare il sito:
www.endometriosi.it
Per informarti, puoi consultare il
Dossier Informativo (1415 KB)
Tumore alla mammella
Rappresenta la neoplasia più frequente e la causa di morte per tumore più importante per le donne. Il
Piano Nazionale di Prevenzione
, l'organizzazione dei programmi di
screening hanno fatto raggiungere risultati rilevanti, ma persistono forti differenze territoriali e anche disuguaglianze sociali. Nel sud Italia oltre il 60% delle donne, nella popolazione obiettivo, risulta ancora privo di offerta di mammografia all'interno di programmi organizzati.
Il tumore del seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne. Ciò significa che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo, anche gli altri organi del corpo. In teoria si possono formare tumori da tutti i tipi di tessuti del seno, ma
i più frequenti nascono dalle cellule ghiandolari (dai lobuli) o da quelle che formano la parete dei dotti.
È possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi con un comportamento attento e con pochi esami di controllo elencati più sotto. È bene fare
esercizio fisico e alimentarsi con
pochi grassi e molti vegetali (frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori). Anche
allattare i figli aiuta a combattere il tumore del seno, perché l'allattamento consente alla cellula del seno di completare la sua maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche.
- La
mammografia
è il metodo attualmente più efficace per la
diagnosi precoce. Per questa ragione è consigliato, con cadenza annuale, a tutte le donne dopo i 50 anni. Nelle donne che hanno avuto una madre o una sorella malata in genere si comincia prima, verso i 40-45 anni, con cadenza annuale.La mammografia è un esame radiologico diretto della mammella che si esegue comprimendo una mammella alla volta su un apposito sostegno ed eseguendo radiografie con riprese dall'alto verso in basso ed obliquamente. Tale esame fornisce informazioni sulle strutture delle ghiandole e sulle eventuali alterazioni della mammella consentendone l'esplorazione in tutta la sua completezza. Il programma di screening prevede che a tutte le donne di età compresa fra i 50 e i 70 anni debba essere offerta una mammografia di screening ogni due anni perché è l'unica metodica che permette al medico di diagnosticare neoplasie della mammella anche in fase molto precoce, quando sono di dimensioni a volte di pochi millimetri, ancora non palpabili né documentabili con altri esami medici. Inoltre l'esame ripetuto della mammografia non è rischioso.
- L'
noduli. È un esame semplice, che esplora la struttura della ghiandola mammaria per mezzo di ultrasuoni. La densità incontrata dal fascio ultrasonoro viene riprodotta su uno schermo e la diagnosi di tumore, anche iniziale, può essere fatta con una considerevole affidabilità. L'ecografia non presenta alcun pericolo, è un esame a basso costo e viene consigliata ogni anno alle donne al di sotto dei 50 anni.
- La visita: è buona abitudine fare una visita del seno presso un ginecologo o un medico esperto almeno una volta l'anno, indipendentemente dall'età.
Consigli per una buona visita ginecologica (78 KB)
- L'autopalpazione: è una tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. La sua efficacia in termini di screening è però molto bassa: questo significa che costituisce un di più rispetto alla sola visita e alla mammografia a partire dall'età consigliata, ma non può sostituirle ( vai alla guida on-line all'autopalpazione).
Puoi consultare il sito: www.airc.it
Tumore alla cervice uterina
La patologia è correlata all'infezione da papillomavirus umano (
HPV). La donna contrae il virus dal partner, durante i primi rapporti sessuali. In una percentuale di casi l'infezione permane e dopo anni può dar luogo al tumore del collo dell'utero. Oggi la neoplasia può essere scoperta in fase precocissima con il
PAP test
ed eventualmente con l'
HPV-test
. A queste due armi si associa il vaccino,
consigliato nella fascia di età compresa tra i 9 e i 26 anni.
Per approfondire consulta lo
speciale sull' HPV
Pap-test:
Il PAP test consiste in un prelievo, mediante una spatolina, di cellule del collo dell'utero mediante il quale è possibile di identificare eventuali anomalie di tali cellule. L'indagine è utile sia per evidenziare la presenza di fenomeni infiammatori o infettivi, sia la presenza di lesioni precancerose che possono precedere, talvolta anche di alcuni anni, la formazione di una neoplasia del collo dell'utero, sia, infine, le lesioni cancerose.Le raccomandazioni della CEE, recentemente approvate dalla Commissione Oncologica nazionale, identificano la popolazione bersaglio in quella di età compresa tra i
25 e i 64 anni con un intervallo di screening di tre anni. Ogni donna, che ha iniziato ad avere rapporti sessuali, anche in assenza di qualsiasi disturbo, dovrebbe comunque fare il PAP test. Di fondamentale importanza è che tutte le donne aderiscano ai programmi di screening perché questi consentono in molti casi una diagnosi pre-clinica ed ampie possibilità di guarigione con terapie conservative e poco aggressive.
Puoi consultare il sito:
www.ittumori.it
HPV-Test
L'HPV o virus del papilloma umano è un'infezione virale comune trasmettibile sessualmente. La maggior parte delle persone è portatrice dell'HPV senza nemmeno saperlo. I tipi di HPV di cui siamo a conoscenza sono circa 100; per 13 di questi è stato dimostrato un nesso di causa-effetto con il cancro del collo dell'utero. Alcuni tipi di HPV causano verruche genitali che, anche se non collegate al cancro, dovrebbero comunque indurre il Suo medico a verificare l'eventuale presenza di un'infezione da HPV nel collo dell'utero.Il Papillomavirus Umano (HPV) é la causa riconosciuta del 99.7% dei casi di tumore del collo dell'utero, l'unico tipo di tumore solido di natura virale. L'HPV é un'infezione virale comune trasmissibile sessualmente. Le infezioni da HPV sono passeggere e la maggior parte delle donne si libera spontaneamente del virus nell'arco di qualche mese senza sviluppare alcuna malattia. Un'infezione da HPV persistente puó provocare alterazioni cellulari che, se non curate, possono evolvere in un tumore del collo dell'utero. Inoltre, se l'infezione da HPV si presenta dopo i 30 anni, vi é un maggior rischio che si sviluppi un cervico-carcinoma.
Il Test HPV hc2 permette di rilevare la presenza del virus prima che si sviluppi un tumore e consente pertanto di identificare con grande anticipo le donne a rischio di sviluppare un tumore del collo dell'utero
. Se le anomalie cellulari vengono rilevate precocemente, il trattamento ha successo nel 100% dei casi ed é stato dimostrato che combinare il Pap test al test HPV puó migliorare la precisione dello screening dall'attuale 50-70% al 99.9%. Le ricerche evidenziano che il metodo più efficace per rilevare ad uno stadio iniziale i segni di un cancro del collo dell'utero consiste nell'eseguire un
Pap test insieme ad un Test HPV hc2. L'infezione da HPV non viene curata con antibiotici o altri farmaci. Il virus generalmente scompare in maniera spontanea senza causare problemi. Esiste una terapia farmacologia per curare le verruche genitali o le alterazioni cellulari causate dall'infezione da HPV nella cervice. Se le anomalie cellulari vengono curate allo stadio iniziale, è possibile evitare che si sviluppi un tumore del collo dell'utero. Ecco perché è indispensabile rilevarle precocemente.
Puoi consultare il sito:
www.hpvtest.it
Vaccino
Il vaccino contro l'HPV costituisce un importante strumento di prevenzione primaria del carcinoma della cervice uterina. Secondo le informazioni scientifiche oggi disponibili è sicuro, ben tollerato e in grado di prevenire nella quasi totalità dei casi l'insorgenza di un'infezione persistente dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di questo tumore. Questo vaccino, al pari di tutti i nuovi presidi di prevenzione considerati efficaci in Sanità Pubblica, è utilizzato all'interno di una strategia di offerta attiva ispirata ai principi dell'efficienza, dell'equità di accesso e dell'uso controllato per sorvegliare attivamente gli effetti sulla popolazione esposta al vaccino. Dovrà essere osservata una particolare cautela alla somministrazione del vaccino in donne in età fertile, poiché, sebbene nelle gravidanze insorte durante gli studi clinici dei due vaccini non sia stato rilevato alcun impatto negativo sulla fertilità in termini di incidenza di aborti spontanei, morti intrauterine e anomalie congenite, i dati attualmente disponibili non sono sufficienti per raccomandarne l'uso in gravidanza.
In Italia l'offerta pubblica gratuita della vaccinazione è rivolta alle
bambine tra gli undici e i dodici anni di età (a partire dalle nate nel 1997), perché in questa fascia è massimo il profilo beneficio-rischio.
Puoi consultare il sito del
Ministero della salute.
Puoi consultare le
schede sintetiche (374 KB).
Puoi consultare il sito:
www.airc.it
Tumore al polmone
E' una neoplasia in aumento tra le donne determinata dalla modifica degli stili di vita delle donne in relazione al fumo e sollecita campagne di informazione e un'azione di prevenzione primaria orientata al genere.
Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei Paesi industrializzati.Questa malattia da sola rappresenta il 20 per cento di tutti i tumori maligni nelle persone di sesso maschile.In questi ultimi anni, però, si sta registrando un progressivo aumento anche tra le donne. La ragione è semplice: le donne fumano sempre di più e il fumo è la prima causa di cancro al polmone.
Per fare una buona prevenzione del cancro al polmone non resta che eliminare il fumo.Nel caso dei non fumatori è bene far rispettare in ogni occasione i divieti imposti nei luoghi pubblici e di lavoro, in particolare in presenza di bambini.
Non vi è ancora accordo tra gli esperti sull'opportunità di sottoporre a screening (cioè a esami periodici) persone che sono a rischio elevato perché fumatrici o ex fumatrici: la ragione è che non sempre gli screening sono efficaci, individuano il tumore precocemente e consentono di effettuare terapie che aumentano effettivamente la durata di vita della persona.
Puoi consultare il sito:
www.airc.it
Infortuni e malattie professionali
Rispetto alle condizioni di lavoro, sono state considerate esclusivamente le caratteristiche del lavoratore maschio. Delle donne si parla soltanto nel periodo della gravidanza, in rapporto esclusivamente ai rischi del nascituro.
Anche la tutela della
fertilità di coppia
rispetto ai possibili rischi occupazionali, ha avuto scarsa attenzione.
Gli infortuni e le malattie professionali che riguardano le donne (come le
dermatosi
e i
disturbi muscoloscheletrici
) non sono sufficientemente prese in considerazione. Ancora minore è l'attenzione data agli eventi patologici connessi con il lavoro domestico, in particolare gli infortuni. Scarsa è ancora l'attenzione alla diversa risposta biologica delle donne ai comuni rischi lavorativi come il lavoro pesante, il lavoro a turno, la tossicocinetica. Lo stress patologico è associato esclusivamente al lavoro produttivo, senza considerare il maggior rischio psico-sociale che colpisce le donne e che è dato dal doppio carico di lavoro.
Puoi consultare il sito:
www.ministerosalute.it
Patologie psichiche
Sono prevalenti e in crescita tra le donne; la depressione è la principale causa di disabilità nelle donne tra i 15 e i 44 anni; la schizofrenia è sottostimata. Altro fenomeno rilevante a livello sanitario è la violenza contro le donne (sia sessuale, che fisica, psicologica, economica) a causa delle conseguenze immediate legate alle lesioni fisiche e a causa degli
effetti secondari:
depressione, ansia e attacchi di panico, disturbi dell'alimentazione, dipendenze, disturbi sessuali e ginecologici, malattie sessualmente trasmissibili, disturbi gastrointestinali e cardiovascolari
. I dati 2006 dell'Istat dimostrano che in Italia le donne tra 16 e 70 anni vittime di violenza nel corso della vita, sono stimate in quasi 7 milioni. Occorre sviluppare interventi orientati sull'analisi della violenza come fattore di rischio in molte patologie che si evidenziano nelle donne.
Puoi consultare il sito:
www.ondaosservatorio.it
Links utili