Comune di Macerata


Inaugurata la mostra su Padre Matteo Ricci

Il tavolo dei relatori
I relatori intervenuti all'inaugurazione
COMUNICATO STAMPA N. 1 venerdì 30 ottobre 2009
OGGETTO: Inaugurata la mostra su Padre Matteo Ricci


  Inaugurata ieri nel braccio di Carlo Magno del Vaticano la mostra "Ai Crinali della Storia. Padre Matteo Ricci (1552-1610) tra Roma e Pechino", promossa dal Comitato celebrazioni ricciane in collaborazione dei Musei vaticani, la Curia gentilizia della Compagnia di Gesù e la Pontificia università gregoriana, nell'ambito delle celebrazioni a quattrocento anni dalla morte del gesuita maceratese.
  La presentazione - nell'atrio della sala Nervi alla presenza di numerose delle autorità ecclesiastiche e civili e del presidente del Comitato celebrazioni ricciane, Adriano Ciaffi che ha coordinato i lavori - è stata aperta dal saluto del Cardinale Giovanni Lajolo, presidente della Pontificia commissione per lo stato della Città del Vaticano, cui sono i seguiti i saluti del presidente delle Regione Gian Mario Spacca, del presidente della Provincia Franco Capponi  del sindaco Giorgio Meschini e del vescovo della Diocesi di Macerata Claudio Giuliodori.
  Il significato dell'opera e della figura di padre Matteo Ricci - ha detto mons. Lajolo supera i continenti e le culture e di esso può vantarsi la città di Macerata". Precorse i secoli con il messaggio che fu poi del Concilio Vaticano II è quindi comprensibile come egli non potesse essere compreso da tutti in quell'epoca".
   "Il messaggio di padre Matteo Ricci, il dialogo la conoscenza attraverso il lento e profondo processo di inculturazione per divenire cinese tra i cinesi, deve essere d'esempio oggi più che mai nel rapporto tra le culture e le religioni - ha sottolineato il sindaco Giorgio Meschini, reduce da Shangai dove ha presentato la città di Macerata e le celebrazioni ricciane al congresso mondiale di astrofisica.
"Nello stesso modo in cui Matteo Ricci utilizzò lo scambio di conoscenza come seme del dialogo e dell'amicizia con il Regno di Mezzo, così le Marche seguono oggi la rotta di questo straordinario personaggio" - ha detto Gianmario Spacca presidente della regione - nella promozione di mostre ed eventi in Cina e nelle Marche dedicati al gesuita maceratese, come partner del Comitato celebrazioni del IV Centenario della morte di padre Matteo Ricci.
  Il presidente della Provincia Franco Capponi si è unito al vescovo Claudio Giuliodori nell'auspicare la riapertura del processo di canonizzazione per il riconoscimento del cammino di santità de padre Matteo Ricci. Annunciata dal vescovo - che aveva incontrato il papa in mattinata - l'udienza che Benedetto XVI concesso alla comunità marchigiana il 29 maggio del prossimo anno.
  Pierluigi Pizzi, che ha curato l'allestimento, e Giovanni Morello, curatore del catalogo, hanno presentato poi l'esposizione, in cui 150 opere dialogano tra loro formando un percorso didattico ed emozionale in cui il visitatore viene accompagnato nella conoscenza delle due culture - occidentale e cinese - all'epoca di Ricci e della grandiosa opera del gesuita.
  Pezzi come il ritratto di Matteo Ricci, fatto dal suo discepolo Pereira in occasione della morte, gli strumenti scientifici, le cartografie, il mappamondo, il manoscritto Dell'Amicizia, che fu il suo lasciapassare nel mondo dei letterati cinesi, ma anche la veduta della sua città natale, i pupi dell'antico orologio della torre civica di Macerata, ripercorrono il viaggio e l'opera di padre Matteo Ricci, uno dei più grandi ambasciatori della cultura occidentale in terra d'oriente che vede oggi il giusto riconoscimento dopo secoli di oblio.
 
I visitatori della mostra
Una delle stanze allestite per la mostra
 
 
 
 
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