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Ultimo Aggiornamento: 15/03/10

Smea, sindaco su dichiarazioni Capponi

COMUNICATO STAMPA N.1  lunedì 15 marzo 2010

OGGETTO: Smea, sindaco su dichiarazioni Capponi


       In riferimento all'intervento del Presidente della Provincia Franco Capponi rispetto alla vicenda di acquisto della Smea da parte del Cosmari apparso ieri sulla stampa locale, il Sindaco Meschini interviene con alcune puntualizzazioni e alcune domande al Presidente:

     "Innanzi tutto il Presidente ha dichiarato più o meno apertamente che la responsabilità di questa situazione è del Comune di Macerata, che si è isolato rispetto a tutti gli altri comuni che fanno parte del Cosmari; vorrei ricordare a Capponi brevemente la storia della Smea e i rapporti con il Cosmari, senza dimenticare che il Comune di Macerata è tra i pochi comuni che costituirono il consorzio agli inizi degli anni Ottanta: la società maceratese è stata costituita a metà degli anni '90 quando l'unica discarica della provincia era quella di Macerata gestita dal privato per raggiungere quell'obiettivo che oggi Capponi dice di voler perseguire, cioè una gestione dei rifiuti almeno condivisa tra pubblico e privato. Nell'atto costitutivo fu lasciata al Cosmari una possibilità di subentro al Comune sancita da un protocollo di intesa inserito nell'atto costitutivo stesso, opzione che il consorzio e i comuni non hanno mai voluto esercitare. Inoltre fin dalle prime assemblee del Cosmari a cui ho partecipato dopo la mia elezione a Sindaco nel 2000, quando era ancora Presidente del Consorzio il dott. Marchetti e alle quali comunque Capponi partecipava in quanto Sindaco di Treia, ho espresso più volte la disponibilità del Comune di Macerata a cedere la propria partecipazione in Smea a fronte di una proposta concreta da parte del Cosmari. Questa proposta non è mai pervenuta fino ad ora. Neanche durante il periodo in cui Capponi ha ricoperto l'incarico di Presidente del Cosmari. Solo in quest'ultimo periodo si è avviata una faticosa trattativa, che ancora non ha portato ad alcun esito né a proposte concrete di acquisto della partecipazione del Comune in Smea, solo perché la presenza di una società come la Smea in questo settore rischia di compromettere una possibilità, seppur remota, di affidamento diretto al Cosmari del servizio per almeno i prossimi 15 anni, o comunque per poter avere una posizione di preminenza in caso di necessità di effettuazione dell'affidamento del servizio attraverso gara pubblica, cosa sempre più probabile in base alle normative nazionali emanate.

       Tutto questo per dimostrare una semplice e piccola verità: che il Comune di Macerata ha sempre dato la sua disponibilità a cedere le sue quote in Smea, non solo da parte del sottoscritto ma anche di tutti i miei predecessori fin dalla sua costituzione. Con un solo problema: non si può chiedere al Comune, e in particolare ai suoi amministratori, di svendere la società per un problema di responsabilità contabile patrimoniale da parte degli stessi e non ci si può chiedere di non tutelare tutti i lavoratori della Smea e il servizio alla nostra città almeno per una questione di serietà. Queste sono le tre condizioni che abbiamo posto con la deliberazione del Consiglio comunale, votata all'unanimità, e alla quale quindi devono sentirsi vincolati anche tutti gli amministratori che ci succederanno con le prossime elezioni.

     Una seconda osservazione è sul ruolo di Capponi in quanto Presidente della Provincia. Capponi lamenta il fatto che viene coinvolto non avendo alcun ruolo specifico se non quello di facilitatore, possibilmente, dell'operazione. Posso condividere formalmente questa sua posizione; mi permetto però di rivolgergli un paio di domande: come fa lui a sapere che è stata inviata un'offerta quando ufficialmente negli uffici del Comune fino a sabato non era arrivato nulla? Come mai era stato invitato, e non dal Comune, ad un incontro che si è svolto verso la fine di febbraio nella sede del Cosmari tra Comune, Smea e il consorzio stesso per parlare dei nostri rapporti, ma soprattutto intervenendo in modo molto partecipativo dal punto di vista del consorzio tanto che il Presidente Eusebi dopo il suo arrivo non ha praticamente più aperto bocca e mi è uscito il commento che mi sembrava parlasse da presidente emerito del consorzio? Così come ha parlato da presidente emerito del Cosmari in questo suo intervento, quando valuta e critica organizzazione e qualità del servizio di Macerata rispetto a quello del Cosmari.

      Credo che maggiore prudenza lo avrebbe consigliato a tacere su tale aspetto per diversi motivi: il primo è che tutte le persone che vengono a Macerata la prima cosa che apprezzano è la pulizia della città, anche se noi maceratesi abituati molto bene vorremmo ancora di più; il secondo è che la nostra società comunque ha da sempre un bilancio in attivo. Ciò significa che l'organizzazione è congrua rispetto alla sua attività, regolata nei rapporti anche con il Comune di Macerata da un contratto di servizio. Contratto rispetto al quale il Cosmari ha "minacciato" più volte di presentarmi un'offerta economicamente migliore, offerta peraltro mai ricevuta pur avendo dato disponibilità a valutarla. Un'organizzazione, vorrei sottolinearlo, che offre una disponibilità illimitata: praticamente 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno e di cui va ringraziata tutta la struttura dai vertici fino all'ultimo lavoratore.

      Rispetto poi alla raccolta differenziata "porta a porta" molte cose si potrebbero dire. Ne ricordo solo una: i costi esorbitanti di cui nessuno conosce la vera entità vengono scaricati su tutti i comuni del consorzio, con un aumento del costo dello smaltimento del 17% per non gravare sui bilanci dei singoli comuni che attuano questa modalità. Per senso di responsabilità, il Comune di Macerata ha accettato tale aggravio votando a favore del bilancio del consorzio senza usufruire del servizio.

     Infine sottolineo una differenza sostanziale tra Cosmari e Smea data dalla diversa impostazione: il primo come ente pubblico che scarica i propri maggiori costi sui comuni soci a consuntivo, la seconda con una capacità imprenditoriale che cerca le occasioni e le opportunità per ottimizzare e migliorare le proprie performance economiche. Forse sta proprio in questa differenza culturale la vera difficoltà del Cosmari ad inserire nel proprio patrimonio una società come la Smea".

 
 
 
 
 

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