1 giugno 2010
Il sindaco Romano Carancini nel corso della missione istituzionale della Regione e a Shanghai, ha incontrato oggi i rappresentanti governativi di Xu-Hui, il distretto di Shanghai che ha dato i natali a Xu Guangqi letterato, scienziato amico e discepolo Matteo Ricci, figura fondamentale per la sua penetrazione nella cultura e società cinesi, da lui stesso descritto come uomo ingegnoso "grande colonna della cristianità", fedele protettore della missione cattolica in Cina.
Quello tra il neo sindaco di Macerata e gli amministratori cinesi è stato un cordiale incontro di conoscenza reciproca per proseguire e rafforzare i vincoli di amicizia e collaborazione avviati tra le due realtà in occasione del IV Centenario Ricciano. Nel luglio dell'anno scorso infatti una delegazione cinese venne in città per svolgere incontri istituzionali con Comune, Provincia e Prefettura ed allora furono gettate le basi per un dialogo da riprendere e portare avanti.
Ad accogliere Carancini il vice sindaco Guo Janfei, il direttore del Dipartimento Affari Esteri, James Tsai il direttore del dipartimento cultura, Chenhengquan, del turismo Guo Ben Hou, e del Commercio Estero Dick Xu che hanno presentato al sindaco la realtà del loro territorio. Il quartiere Xu Hui con circa un milione di abitanti, occupa il 20% della superficie totale urbana di Shanghai, possiede 14 università, un istituto di ricerca e molti grandi ospedali. Vanta una fiorente economia e vivacità commerciale oltre ad un settore molto avanzato nella scienza e tecnologia e occupa una posizione di primo piano nella cultura e istruzione.
Proprio in questo settore che gli ospiti cinesi hanno mostrato grande interesse verso la possibilità di collaborazione con la città e le sue istituzioni culturali.
"Macerata e Xu Hui - ha detto Carancini - sono due realtà estremamente diverse tra loro, che nel corso della loro storia si sono idealmente incontrate, unite dalla preziosa opera e dall'amicizia personale ed intellettuale di due grandi uomini come Xu Guanqi e Matteo Ricci. Essi hanno operato con passione per la conoscenza e la diffusione delle rispettive culture, per il dialogo tra le due civiltà, consapevoli che la comprensione delle diversità è il fondamento per l'arricchimento e la crescita reciproca.
"Il ponte di dialogo e di amicizia aperto dai due studiosi vive ancora oggi e merita di essere ripreso e rafforzato, lavorando proprio nei settori di contatto tra le due realtà, primi fra tutti la cultura e la valorizzazione - attraverso studi e ricerche documentali - dei due loro figli e della loro opera preziosa".