COMUNICATO STAMPA N. 1 sabato 7 agosto 2010
OGGETTO: Direttori d'orchestra e Il destino a "incontro festival"
Tutto in un gesto dove il gesto è quello che guida una bacchetta al comando di un esercito di musicisti. Su questo tema è incentrato l'aperitivo culturale di domani (8 agosto) alle 12 agli Antichi forni, durante il quale i direttori d'orchestra Daniele Callegari, Jean-Luc Tingaud e Riccardo Frizza, incalzati da Gianfranco Stortoni, faranno una chiacchierata sul loro nobile mestiere e di come quest'anno hanno affrontato le opere in cartellone allo Sferisterio Opera Festival.
Daniele Callegari, che nel 2010 festeggia i dici anni continuativi di presenza allo Sferisterio, dirige i due titoli verdiani La forza del destino e I Lombardi alla prima crociata, è milanese di nascita e di formazione musicale, apprezzato interprete del grande repertorio verdiano e pucciniano, come pure è sensibile esecutore della musica del '900 e del repertorio poco conosciuto.
Per quanto riguarda invece Jean Luc Tingaud, quello nell'arena maceratese nel Faust è stato il suo debutto al Sof. Già direttore stabile all'Opera Comique di Parigi e del Grand Theatre di Reims, Tingaud lo scorso anno ha diretto, con la regia di Pier Luigi Pizzi, la prima di Mozart di Sacha Guitry, su musica di Hahn, al Festival di Spoleto dove ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica nazionale e internazionale.
Riccardo Frizza, che dirige Juditha e Attila al Lauro Rossi, dal 1994 al 2000 è stato direttore stabile dell'Orchestra sinfonica di Brescia. In campo operistico ha debuttato con Le convenienze e le inconvenienze teatrali di Donizetti ed è stato ospite di numerosi festival e teatri dell'opera sia nazionali che internazionali.
Infine, ma non ultimo, Gianfranco Stortoni, direttore musicale di palcoscenico dello Sferisterio ha costituito e dirige l'Orchestra giovanile dell'Università di Macerata, quella Sinfonica Pescarese e in varie occasioni quella regionale delle Marche. In ambito operistico, oltre che a Macerata, è direttore musicale di palcoscenico anche alle Musei di Ancona, al Pergolesi di Jesi, al Teatro Regio di Parma e al San Carlo di Napoli.
L'intera giornata di lunedì (9 agosto), e con essa si avvia verso la chiusura il ciclo degli aperitivi culturali, sarà invece dedicata al destino . Il tema sarà magistralmente declinato in un duetto a distanza tra due pensatori moderni: Marcello Veneziani alle 12 e Umberto Curi alle 18, agli Antichi forni, ci parleranno dell'Amor fati e di come il destino incontra ed interviene nella storia dell'uomo e di come lo stesso non sia solo forza, e quindi dominio, ma anche scelta. Marcello Veneziani è forse più noto come giornalista e polemista, ma è innanzitutto filosofo e pensatore che interviene sulle grandi domande esistenziali e filosofiche del mondo moderno: il suo ultimo lavoro (Amor Fati) pare fatto apposta per le riflessioni degli aperitivi.
Umberto Curi già preside della facoltà di filosofia di Padova è uno dei più acuti pensatori del nostra epoca. Ci ha già onorato della sua presenza - indimenticabile il suo aperitivo sull'amore e la seduzione - ha affrontato in maniera sublime il tema del Don Giovanni e proprio l'anno scorso ha dato alle stampe un lavoro, che ha vinto il premio Capalbio, su di un tema che bene si collega alle nostre riflessioni (meglio non essere mai nati). La sua ultima fatica sullo Straniero pure incrocia bene il tema del festival.
Il tema del destino si riferisce all'insieme di tutti gli eventi inevitabili che accadono in una linea temporale. Il significato di destino ha forti valenze filosofiche, in un Stoici avevano posto un Logos (Ragione) che regola di necessità l'essere dell'universo, e infatti il termine fato è la traduzione latina dell'antico concetto stoico.
Per rendere ancora più pertinente la giornata del 9 agosto, alle ore 17, solo per i partecipanti agli aperitivi, verranno aperti i saloni di palazzo Buonaccorsi per una rilettura sul campo del tema del destino davanti alle tele del 'Salone dell'Eneide'.
Il racconto epico-storico costruito sul modello dei poemi epici greci narra la leggenda dei progenitori di Roma, la armonizza con i fatti della storia e la arricchisce di solenni presagi.
Il compito di Enea, spinto dal fato, è quello di creare una nuova patria per se e per i suoi compagni, nel rispetto di vari obblighi morali verso gli dei. Le opere della galleria verranno rivisitate alla luce del principale insegnamento dell'Eneide. L'uomo, per mezzo della pietas, deve accettare l'operato degli dei come parte del destino.
S:\_Comunicazione\Com2010\Aperitivi maestri e destino.doc