Comune di Macerata


Week end di prosa al Lauro Rossi con I beati anni del castigo firmati Ronconi

Luca Ronconi
Luca Ronconi

COMUNICATO STAMPA N. 3   venerdì 28 gennaio 2011    

OG GETTO: Week end di prosa al Lauro Rossi con I beati anni del castigo firmati Ronconi


  Week end di prosa al teatro Lauro Rossi che ospita I beati anni del castigo, lavoro giovanile di Fleur Jaeggy, per la regia di Luca Ronconi.

  Sabato e domenica (29 e 30 gennaio), infatti, la stagione di prosa presenta l'ultimo lavoro del celebre regista che prosegue il suo percorso sulla drammaturgia dei nostri giorni e si immerge nelle contraddizioni del presente e sceglie la letteratura contemporanea per tradurla in una forma diversa e trasporre il soggetto in un universo altro, quello che alla pagina scritta aggiunge la presenza dell'attore sulla scena, il calore e il suono della sua voce.

  La storia è ambientata in un collegio femminile, in Svizzera, dove la protagonista, in scena Elena Ghiaurov , vive dall'età di otto anni. Il racconto della donna, quasi un diario intimo, apre le porte su un mondo in bilico tra idillio e prigionia, che si può definire un'"arcadia della malattia", per usare le parole della scrittrice. Ma ecco arrivare Frédérique, una nuova allieva, severa, perfetta, misteriosa, che sembra aver già vissuto tutte le esperienza della vita. La protagonista, io narrante senza  nome, si sente attratta dalla nuova arrivata, dal suo aspetto quieto e insieme minaccioso. E qui, la minaccia, poco a poco, si scopre, e si approda a una "terra di nessuno", un luogo ibrido e segreto che si colloca tra la perfezione e la follia. Lo stile limpido e nervoso della scrittura, l'acutezza quasi clinica delle notazioni, l'intensità di questa storia fanno risuonare una corda segreta dell'animo: quella legata all'immaginario collegio da cui tutti noi siamo usciti. Fra lo sconcerto, l'attrazione e il timore, lo spettatore è guidato in una sorta di giardino dei saperi femminili, fatto di fiori che sbocciano nelle stagioni della vita, attraverso esperienze giovanili goffe e talvolta crudeli. Il rapporto fra le due donne, centro del monologo, è ripercorso attraverso le percezioni dell'unica che racconta e descrive: nello svilupparsi lento e spietato di un assolo unilaterale, in un crescendo di tensione e di attesa.
Perché vederlo? La critica risponde "Perché i percorsi della follia, i meandri dell'anima, i luoghi oscuri dell'adolescenza sono rappresentati in un testo che rimanda a Musil e all'Hanging Rock di Peter Weir in uno splendido lavoro di attrice e di regia".

In scena anche Federica Rossellini e Maria La Falce. La produzione è del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa, in collaborazione con Santacristina centro teatrale.

    Per informazioni e biglietti: Biglietteria dei Teatri, piazza Mazzini, 10 (lunedì - sabato 10.30 - 12.30 e 17 - 19.30, tel. 0733 230735) .(lb)

 
 
 
 
 
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