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L'assessore Marco Blunno
"In questi giorni i cittadini maceratesi hanno ricevuto gli avvisi di pagamento della Tarsu comprensivi dell'aumento del 23%, deciso con il bilancio 2011 del Comune, che hanno causato comprensibili manifestazioni di protesta da parte dei contribuenti, cui gli organi di informazione hanno dato risalto. Vorrei tentare di far chiarezza sui principali aspetti della questione perché si comprendano le motivazioni del doloroso, ma necessario aumento della tassa rifiuti. Va detto che, oggi, a Macerata la Tarsu per un appartamento è di € 1,93/mq, per un bar è di € 5,73/mq, per un negozio di abbigliamento è di € 2,96/mq, per una parrucchieria è di € 3,28/mq. Sono importi mediamente in linea con quanto accade in altre città capoluogo mentre continuiamo ad applicare a Macerata ampie fasce di agevolazioni: riduzioni del 40% per redditi ISEE inferiori a € 7.500,00, del 30% in caso di abitazioni con un solo occupante, del 75% sugli accessori agricoli, fino al 70% per distanze dai cassonetti superiori a 1.000 metri. Per legge, la tassa rifiuti deve tendenzialmente coprire i costi del relativo servizio. Con l'ultimo aumento la Tarsu copre il 95% del costo del servizio. Sia ben chiaro, quindi, che il gettito TARSU non finanzia altre spese, né obbligatorie nè, tanto meno, discrezionali per la copertura delle quali, peraltro, le difficoltà in cui tutti i Comuni operano a causa delle ristrettezze della finanza locale sono una realtà nota a tutti. La Tarsu era ferma dal 2007: in quell'anno, nel bilancio del Comune il servizio rifiuti e igiene urbana costava € 5.016.000; nel 2011 il costo preventivato è di € 6.890.000 con un aumento nel periodo 2007-2011 di oltre il 37% ed un'impennata vertiginosa nell'ultimo triennio (siamo passati da € 5.797.000 del 2009 agli € 6.890.000 di oggi). Analizzando nel dettaglio questi costi emergono con evidenza, da un lato, i danni provocati dall'incapacità dell'ultimo governo provinciale di individuare una discarica a servizio del territorio e, dall'altro, il grave ritardo del Comune di Macerata che non ha saputo incrementare negli anni la raccolta differenziata dei rifiuti. Basti pensare, sotto il primo profilo (discarica provinciale), che smaltire i rifiuti indifferenziati costava € 98 a tonnellata nel 2007, € 100/tonn nel 2008, € 117/tonn nel 2009 e, poi, dopo la chiusura della discarica di Tolentino ed i contestatissimi aumenti da parte del COSMARI, € 160/tonn nel 2010 ed € 192/tonn nel 2011, con un incremento dal 2007 al 2011 del 96%. Dopo Fermo e Sant'Elpidio, porteremo l'indifferenziato a Maiolati Spontini e poi chissà, per cui va chiesto alla nuova giunta provinciale del Presidente Pettinari di affrontare il problema con la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza. Sotto il secondo profilo (la raccolta differenziata in città) è chiaro che tanto più alti sono i quantitativi di indifferenziata prodotta, tanto maggiori saranno i costi a carico del Comune e, quindi, dei contribuenti. La sfida, allora, non può che essere quella di spingere sulla raccolta differenziata. Su questo fronte non siamo stati con le mani in mano: appena insediati, abbiamo avviato nelle frazioni un modello sperimentale di raccolta che ci ha consentito di passare da una percentuale di differenziata del 37,6% (aprile 2010) al 46,8% (maggio 2011). Dopo l'estate proporremo alla città di passare ad un sistema di raccolta ancora più efficace su tutto il territorio con l'obiettivo di raggiungere nel 2012 almeno il 60% di differenziata e, con essa, anche l'auspicabile riduzione della odiata tassa. Da ultimo, posso solo accennare, per ragioni di spazio, (il tema meriterebbe almeno un convegno) all'interessante questione TARSU/TIA: il Segretario della CISL Ferracuti -che ad aprile ben comprese e condivise le ragioni dell'aumento TARSU- sa, come me, che solo 1.000 Comuni su 8.000 (%) applicano la TIA e che le norme in materia di TIA hanno subìto in pochi anni numerose riscritture e sono state portate diverse volte all'attenzione della Corte Costituzionale, segno evidente che, al di là delle buone intenzioni del legislatore (e di Ferracuti), la faccenda è molto più complessa di quanto si pensi".