Comune di Macerata


Ultimo Aggiornamento: 05/08/11

Giuliana Lojodice e le Eroine del Risorgimento

 

Lo spettacolo in scena il 7 agosto la Lauro Rossi. L'incasso della serata, offerta dal Maestro Pizzi, andrà in beneficenza

 
venerdì 5 agosto 2011
Giuliana Lojodice
Giuliana Lojodice

Domenica 7 agosto alle 21 al Teatro Lauro Rossi, Giuliana Lojodice sarà la protagonista di Eroine del Risorgimento, spettacolo di prosa ideato da Paolo Bonetti, con l 'accompagnamento musicale al pianoforte di Cesarina Compagnoni. L'incasso dello spettacolo sarà devoluto in beneficenza. La serata è offerta dal Maestro Pier Luigi Pizzi.


Lo spettacolo trova il suo fondamento  e la sua dinamica nell'assemblaggio (vero e proprio copione) delle lettere e dei carteggi ritrovati, dei brani dei processi laddove avvenuti e nella narrazione di alcuni  momenti di vita delle protagoniste selezionate, delineati e rielaborati in maniera originale, attingendo alle biografie esistenti e sin qui pervenute. Tutto riproposto dall'interpretazione di Giuliana Lojodice, in alcuni punti sostenuta e, o, inframmezzata, da brani di musica eseguiti al pianoforte tratti dalla grande tradizione romantica e dalla tradizione operistica italiana dell'epoca. Una lettura "emozionante e coinvolgente" pur se mai trascura il rigore e la correttezza delle informazioni che intende comunicare.

Come risulta evidente, il periodo del risorgimento e la conseguente ed agognata unità d'Italia, è, per la gran parte delle analisi che sono proposte e per il generale convincimento, uno spazio storico con una forte connotazione maschile.  Sono pochi gli studi, le ricerche, che hanno tentato di porre in evidenza quanto fatto dalle donne. Eppure, la presenza femminile ha contribuito in maniera significativa alla realizzazione del progetto indipendentista e unitario italiano. In una lettera indirizzata al "Comitato di donne per Roma Capitale" Giuseppe Garibaldi, che al suo fianco aveva una donna combattente dalla tempra eccezionale, così si esprime: "...Voi donne interpreti della divinità presso l'uomo molto avete già fatto per l'Italia e molto ancora dovete operare per l'avvenire. Molto confido in voi".  E in una missiva del 3 settembre 1823 l'imperatore d'Austria Francesco I, a conferma della loro temuta pericolosità, così scrive al ministro di polizia Seldnitzsky: "Caro Conte... le accludo il rapporto inviatomi dal Presidente Plenciz il giorno 8 agosto 1823, riguardo la cosiddetta società delle giardiniere (donne della carboneria) con l'incarico di far sorvegliare attentissimamente le donne descrittevi quali sospette e di tenere d'occhio con grande cura le loro azioni...". Donne, quindi, come protagoniste, artefici del proprio destino che nel perseguire la libertà del nostro paese perseguirono anche la propria, un'autentica rivoluzione. Donne, madri dell'Unità d'Italia.

Lucio Villari, l'autorevole storico, che al periodo risorgimentale ha dedicato molti scritti, determina i tempi della cosiddetta "epopea" facendoli iniziare nel 1794, anno dei martiri rivoluzionari nel Regno delle Due Sicilie, della morte del giovane pugliese. Se si considera questo come ipotetico inizio, tra le donne protagoniste, è doveroso includere Eleonora Pimentel Fonseca, la poetessa di origine portoghese fattasi napoletana, che partecipò alla rivoluzione per erigere la repubblica partenopea del 1799 e che fu poi condannata a morte. Impiccata anch'essa, tra gli sghignazzi dei lazzaroni che si tacitarono sorpresi dalla sua fierezza, in piazza del mercato il 20 agosto 1799. Eleonora Pimentel Fonseca diresse il "Monitore Napoletano" il giornale ufficiale della fragile Repubblica e numerosi i suoi scritti e i suoi versi.

Altre protagoniste del nostro risorgimento, donne da cui, per tracciare un profilo al femminile della nostra storia patria, non si può prescindere, sono: Cristina Trivulzio di Belgioioso, la diafana principessa, autentico gigante dell'epoca, Clara Maffei che animò un'importante salotto milanese frequentato dai migliori ingegni dell'epoca e che fu compagna di Carlo Tenca, spirito indomito, tra gli organizzatori delle cinque giornate di Milano, Olimpia Savio. nobildonna torinese, madre di ben due martiri, di grande autorevolezza, ascoltatissima da Mazzini e Garibaldi, e attrici come la Ristori che dedicò tutta la sua arte alla  causa dell'unità d'Italia, sfidando i controlli della censura e della polizia. Questi gli esempi prescelti, ma innumerevoli, e fino ad oggi dimenticate, furono le donne che contribuirono perché l'agognato sogno di un'Italia una e indivisibile divenisse realtà. 

Biglietto posto unico 10 euro. 



 
 
 
 
 

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