"La barbarie lascia vecchie forme per prenderne di nuove. Il calcolo, il profitto, il potere dell'economia sull'uomo sono la barbarie dei nostri tempi. Dopo la guerra ho trovato altre forme di Resistenza perché non ho mai perduto la mia aspirazione: un mondo migliore."
Così Edgar Morin il filosofo e sociologo francese ricevuto oggi in Comune, prima della cerimonia di conferimento della laurea Honoris causa in Scienze pedagogiche, all'Università di Macerata.
A dare il benvenuto all'insigne studioso il sindaco Romano Carancini e l'assessore ai beni culturali Stefania Monteverde. "La città di Macerata è onorata di accogliere uno degli uomini che hanno costruito il Novecento - ha detto Carancini - prima attraverso la Resistenza e poi con la sua attività di studioso del dialogo interculturale, della pace e dello sviluppo. La sua presenza nobilita la nostra città, la cui storia e i cui grandi figli, a cominciare da padre Matteo Ricci, percorrono strade di alti valori ed interculturalità."
Presenti anche Primo Boarelli ex partigiano e componente del direttivo dell'Anpi insieme al presidente Lorenzo Marconi che hanno portato il saluto dell'associazione. La Resistenza fa parte infatti della storia e dell'impegno di Morin, che si è legato al socialismo ai tempi del fronte popolare francese e della guerra civile spagnola, entrando nel 1942 nella Resistenza con il nome Morin che tutt'oggi gli è rimasto. Il suo nome per intero è Edgar David Nahoum Morin.
Direttore emerito di ricerca al Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi e condirettore del Cestas, il Centro di studi transdisciplinari, Edgar Morin è uno dei grandi maestri della cultura contemporanea internazionale. Epistemologo, filosofo e sociologo, massima espressione della cultura della complessità, Morin promuove una nuova integrazione tra i saperi, come superamento della chiusura delle discipline, alla luce dei principi etico-civili propri dell'esistenza umana. Negli ultimi anni, Edgar Morin si è dedicato a questioni pedagogiche come consulente del Ministero Francese dell'Educazione e, su commissione dell'Unesco, ha affrontato il tema della riforma del sapere: «La testa ben fatta», 1999; «Relier les connaissances», 1999, «I sette saperi necessari all'educazione del futuro», 2000, «Eduquer pour l'ère planétaire»", 2003.
Presidente dell'Associazione per il pensiero complesso di Parigi e titolare della Cattedra itinerante Edgar Morin (Unesco), è membro del Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo (Unione Europea) e dell'Università per la pace (Nazioni Unite). (ap)