Comune di Macerata


 

Il sindaco alla conferenza internazionale per il popolo Saharawi a Firenze

 

Carancini: "La città di Macerata da diversi anni è fianco del popolo Saharawi con cui ha stretto un patto di amicizia dimostrando solidarietà e approvazione per la dignità e la forza con cui porta avanti la propria causa, un esempio di resistenza e non violenza che il mondo intero forse non ha ancora capito”

 
venerdì 15 giugno 2012
saharawi
A settembre scorso il sindaco Carancini e l'assessore Curzi hanno ricevuto in Municipio il governatore del Wilaje, Salem Lebsir, e il sindacp della daira, Gleibat El Fula

Il sindaco Romano Carancini è stato invitato a partecipare alla conferenza internazionale  per sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione sulla necessità che si arrivi al referendum per l’autodeterminazione del popolo Saharawi, che si terrà domani a palazzo Medici Ricciardi a Firenze.

  Alla conferenza, dal titolo Il diritto ai diritti umani – Saharawi occidentale tra occupazione e autodeterminazione e promossa dalla Provincia di Firenze e dal Coordinamento toscano Repubblica Saharawi,  parteciperanno oltre alle autorità locali, il deputato Francesco Tempestini, il senatore Sergio Tonini e l’europarlamentare Marco Scurria.

  “Ho accettato con entusiasmo l’invito a partecipare alla conferenza internazionale di Firenze – afferma il sindaco Carancini -, un’iniziativa per trasmettere un messaggio forte di libertà e di uguaglianza a sostegno do un popolo che ha scelto la pace come valore fondamentale della propria democrazia. La città di Macerata da diversi anni è fianco del popolo Saharawi  con cui ha stretto un patto di amicizia dimostrando solidarietà e approvazione per la dignità e la forza con cui porta avanti la propria causa, un esempio di resistenza e non violenza che il mondo intero forse non ha ancora capito”.

  Il popolo Saharawi è costretto a vivere in campi profughi nell'estremo sud ovest dell'Algeria, in una zona desertica considerata tra le più invivibili del nostro pianeta, sostenuti da aiuti umanitari. Di loro si parla poco come tutti i popoli "dimenticati", malgrado una risoluzione Onu abbia riconosciuto la causa del popolo Saharawi ed il loro diritto ad esprimersi con un referendum, che dal 1992 ancora attendono. (lb)

 
 
 
 
 
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