“Uno scrigno di fede, d’arte, di cultura, che ha vinto una sfida: tornare ad essere e rappresentare un punto di riferimento per la collettività maceratese”. Con queste parole il sindaco Romano Carancini ha salutato questa mattina la riapertura della Chiesa di San Filippo, un capolavoro dell’arte barocca che torna a splendere dopo i lavori di restauro resi necessari dai danni del sisma del 1997 che la resero inagibile.
Si tratta di un evento che la città attende da ben quindici anni e che oggi viene celebrato in forma solenne. Molte le autorità presenti alla cerimonia dello scoprimento della targa commemorativa posta sulla facciata della chiesa, nella quale si fa riferimento ai danni del terremoto e al pubblico intervento per i lavori di restauro, e del taglio del nastro ad opera del vescovo monsignor Claudio Giuliodori, del presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, del Presidente della Provincia Pettinari e del sindaco di Macerata Romano Carancini.
Stasera alle ore 21.00 si terrà il Concerto di Natale «Da Peranda a Bach, da Macerata a Dresda», diretto dal Maestro Marco Mencoboni in onore del compositore Marco Giuseppe Peranda, ispiratore di Johann Sebastian Bach, di cui, recentemente, sono state ufficializzate le origini maceratesi: le ricerche compiute presso l’archivio del Duomo maceratese, infatti, hanno confermato che l’artista venne battezzato nella Cattedrale di San Giuliano il 4 aprile 1626. Figlio di Alessandro Peranda e Francesca Ciaramora, Peranda, assieme a Vincenzo Albrici, Carlo Pallavicino e Giovanni Andrea Angelici Bontempi, viene considerato come uno dei più famosi musicisti italiani (Kapellmeisters) in Germania, a Dresda, durante il primo Barocco. (sb)