Comune di Macerata


 

TLR prosa conclude la stagione 2012/2013 accogliendo Ascanio Celestini

 

L’attore costruisce uno scomodo ponte fra epopea risorgimentale e storie di ordinaria ingiustizia

 
giovedì 11 aprile 2013
Ascanio Celestini
Ascanio Celestini

 Chiusura in grande stile per la stagione di prosa 2012/2013 del teatro Lauro Rossi di Macerata, promossa dal Comune di Macerata e dall’Amat e realizzata con il contributo di Regione Marche e Ministero per i Beni e le Attività Culturali: arriva sulla scena del teatro maceratese una delle voci più note del teatro di narrazione italiano, Ascanio Celestini.

  Attore teatrale, autore, regista cinematografico e scrittore, Celestini ha un solo scopo: quello di focalizzare l’attenzione, con le sue parole, sulla nostra società civile e politica.

  I suoi spettacoli sono fatti di storie raccontate e l 'attore-autore fa da filtro, con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti dello spettacolo.

  In scena rappresenta sé stesso, anche quando parla in prima persona. E’ qualcuno che racconta delle storie, storie di chi lotta per una dignità affrontando la vita in punta di piedi, combattendo le ingiustizie quotidiane.

  E’ prevista per l’attore romano una tournée marchigiana, che lo vedrà protagonista in cinque teatri della regione portando in scena tre diversi titoli, per poi approdare a Macerata il prossimo 14 aprile concludendo la sua mini tournée con lo spettacolo fuori abbonamento che guarda al presente, intitolato Pro Patria. Senza prigioni, senza processi.

  Un lavoro forte e denso sotto forma di monologo, che parla degli uomini e dei loro diritti, in cui Celestini diventa un ergastolano condannato al  fine pena mai, imprigionato in una cella di due metri quadrati e impegnato in un incessante dialogo con il fantasma del padre della nostra Patria, Mazzini, con il quale riflette su quello che è successo durante la storia del nostro Paese e su un presente che si dimostra pieno di sconfitte, in una società dove solo pochissimi hanno le mele e tutti gli altri soltanto la fame.

  L’attore costruisce uno scomodo ponte fra epopea risorgimentale e storie di ordinaria ingiustizia. E proprio qui sta il maggior merito dell’attore, nella libertà con cui descrive un punto di vista duro e scomodo, attraverso una narrazione che si dimostra  reale e allo stesso tempo utopica.

  “Siamo un Paese nato nelle carceri”, afferma Celestini. “Il carcere è il cuore dello stato. In carcere lo stato si dimostra per quello che è veramente. Cioè un carceriere.”

  Per informazioni e biglietti (da euro 18 aeuro 23): Biglietteria dei Teatri 0733 230735, Teatro Lauro Rossi 0733 25630, AMAT 071202439, www.amatmarche.net . Inizio spettacolo ore 21. (lb)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
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