Comune di Macerata


 

Il sindaco Carancini incontra il collega argentino Dario Giustozzi del distretto di Almirante Brown

 

In visita in Italia per un’udienza privata con papa Francesco in programma il prossimo 24 maggio, il sindaco Giustozzi ha voluto conoscere i luoghi delle sue radici, essendo il bisnonno Pio originario di Macerata

 
venerdì 17 maggio 2013
Dario Giustozzi dona a Carancini la bandiera delle cerimonie di Almirante Brown
Dario Giustozzi dona a Carancini la bandiera delle cerimonie di Almirante Brown

Incontro ufficiale stamattina in municipio tra il sindaco Romano Carancini ed il collega argentino Dario Giustozzi, capo del distretto amministrativo di Almirante Brown, 600 mila abitanti, uno dei ventiquattro “partidos” che compongono la cosiddetta Grande Buenos Aires, con capitale Adroguè.

In visita in Italia per un’udienza privata con papa Francesco in programma il prossimo 24 maggio, il sindaco Giustozzi accompagnato dalla figlia Martina e dai collaboratori Jubs Falce ed Estaban Pensinger, ha voluto conoscere i luoghi delle sue radici, essendo il bisnonno Pio originario di Macerata, dove viveva con la famiglia a Coste di Potenza, oggi contrada Acquevive, da cui è emigrato per l’Argentina nel 1921.

Nel corso dell’amichevole colloquio, i due sindaci hanno parlato anche della possibilità di una collaborazione tra le rispettive città, “essendo Macerata - ha detto Carancini - particolarmente legata alla terra Argentina, dove molti maceratesi sono emigrati in cerca di fortuna negli anni tra le due guerre”.

 
L’incontro tra i sindaci Carancini e Giustozzi
L’incontro tra i sindaci Carancini e Giustozzi

Inoltre Macerata e Almirante Brown condividono la peculiarità di città di cultura essendo quella argentina definita “città dell’arte e della creatività”, come ha spiegato il sindaco Giustozzi,  aggiungendo che la visita nelle Marche gli consente di conoscere i luoghi in cui affondano le radici molti suoi cittadini, perché Almirante Brown conta numerosi italo-argentini di origine marchigiana.

Graditissima dal sindaco argentino la sorpresa di trovare sulla scrivania di Carancini i registri originali dell’anagrafe degli anni ’20, in cui ha potuto vedere la composizione della famiglia del bisnonno Pio con l’annotazione dell’emigrazione in Argentina avvenuta il 6 agosto 1921.

Poi lo scambio dei doni, tra cui il crest della città di Macerata e la bandiera delle cerimonie di Almirante Brown, ed i saluti con l’intesa di proseguire il dialogo tra le rispettive città. (ap)

 

 
 
 
 
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