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Ultimo Aggiornamento: 10/08/13
 

Diossina dal Cosmari: i sindaci di Macerata e Pollenza “Chiudiamo l’inceneritore per sempre”

 

Non si può perdere altro tempo e mettere a repentaglio la salute pubblica” è questo il grido dei sindaci di Macerata e di Pollenza, Romano Carancini e Luigi Monti, dopo l’accertamento da parte dell’Arpam del superamento dei valori delle emissioni di diossine dal camino

 
sabato 10 agosto 2013
da sinistra: Mauro Romoli, Luigi Monti, Romano Carancini e Enzo Valentini
da sinistra: Mauro Romoli, Luigi Monti, Romano Carancini e Enzo Valentini

“Non c’è più alcuna ragione per cui l’inceneritore del Cosmari sia tenuto aperto. Non si può perdere altro tempo e mettere a repentaglio la salute pubblica”. E' questo il grido dei sindaci di Macerata e di Pollenza, Romano Carancini e Luigi Monti, che chiedono la chiusura definitiva dell’inceneritore dopo l’accertamento da parte dell’Arpam del superamento dei valori delle emissioni di diossine dal camino. Il prelievo del campione dei fumi da parte dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale è del 12 luglio, per una durata complessiva di otto ore. Le analisi - effettuate dal 13 luglio al 5 agosto - hanno accertato una concentrazione media di diossine e furanti ed un indice di tossicità pari a 0.6367 nanogrammi su nanometri cubi: sette volte superiore al limite consentito pari a 0,1 ng. L’inceneritore è spento per un guasto dal 26 luglio.“Fino a quella data ci sono stati altri sforamenti?" si chiedono ora gli amministratori.

Perentori i due sindaci che oggi hanno incontrato gli organi d’informazione insieme agli assessori all’ambiente Enzo Valentini (Macerata) e Mauro Romoli (Pollenza). “Il livello di pericolosità dell’impianto si è innalzato. Posso tentare di tenere a bada i cittadini sui cattivi odori - ha detto il sindaco di Pollenza, Monti – ma sulla diossina non si scherza! E non si pensi che sia solo un problema dei comuni limitrofi all’impianto – ha aggiunto il sindaco - perché la diossina si deposita anche sulla matrice alimentare, sui prodotti della nostra terra e la questione riguarda tutto il territorio e la salute della nostra gente”.

“Continueremo a dare battaglia - ha ribadito con forza il sindaco Carancini -perché l’inceneritore resti definitivamente chiuso, e non ci interessano le risultanze di tavoli tecnici vista l’assoluta inaffidabilità dimostrata della gestione tecnica del Cosmari, che ha speso centinaia di migliaia di euro per l’adeguamento dell’impianto, assicurandoci che non si sarebbero più ripresentati problemi”. Fermo il primo cittadino nel chiedere ai dirigenti e al Cda di lasciare il campo a chi puògarantire maggiore competenza ed affidabilità.

Carancini si è affidato anche ai numeri a sostegno delle posizioni dei due comuni. L’indiffenziata prodotta nel 2012 da tutti i Comuni della Provincia ammonta a 47.000 tonnellate (dato 2012). L’inceneritore può trattare 20 mila tonnellate, la discarica di Cingoli garantirebbe l’abbancamento di 450 mila tonnellate o comunque un periodo massimo di attività pari a sette anni. Rapportando l’ammontare dei rifiuti prodotti in provincia alla capienza annuale della discarica (50 mila mc), si dimostra che essa potrebbe garantire una capienza addirittura maggiore del fabbisogno provinciale. "E' evidente, concludono i sindaci di Macerata e Pollenza, che il termovalorizzatore vada spento per sempre". (ap)

 

 
 
 
 
 

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