“A Nelson Mandela, fondatore della Lega della Gioventù, presidente dell’African National Congress, organizzatore del movimento della resistenza anti apartheid, condannato nel 1962 ai lavori forzati e al carcere a vita, per la coerenza morale, il sacrificio personale, la dedizione assoluta con cui si è reso interprete e protagonista della giusta lotta che il popolo nero in Sud Africa conduce per il riconoscimento della propria dignità e dei propri fondamentali diritti”.
Con questa motivazione il 14 marzo 1986 il Consiglio comunale di Macerata, riunito in seduta straordinaria, conferì la cittadinanza onoraria a Nelson Mandela “indomito combattente contro la discriminazione razziale”, morto ieri all’età di 95 anni.
La proposta fu approvata con il voto contrario del Movimento sociale e l’astensione di 13 consiglieri, 12 della Dc e 1 del Pri.
“Il gesto - aveva sottolineato l’allora sindaco Carlo Cingolani - ha un grande significato ideale e morale perché, legando la popolazione maceratese a due combattenti (nella stessa seduta fu conferita la cittadinanza onoraria anche a Desmond Tutu, premio Nobel per pace nel 1984 ndr) contro l’intolleranza e il sopruso, consolida e riafferma i valori della solidarietà e del rispetto dei diritti umani che da sempre sono radicati in questa città”. (lb)