Un cammino complesso: è quello che ci offre l’Unione Europea per poter usufruire dei fondi che mette a disposizione per progetti ad ampio respiro e nei più svariati settori.
Ma come muoversi all’interno di questo universo e come intercettare le risorse? L’Amministrazione comunale di Macerata, attraverso l’ufficio Europa, ha organizzato per l’intera giornata di oggi un seminario formativo proprio sulla nuova programmazione dei Fondi europei 2014 –2020 acui hanno preso partela Giuntamunicipale, i dirigenti e i funzionari responsabili dei servizi.
Docente del corso Germana Di Falco, esperta di economia e finanza e per oltre 15 anni docente di Economia delle Amministrazioni Pubbliche e Management e Finanza dei Progetti Internazionali presso l'Università Bocconi di Milano.
Obiettivo del seminario quello di fornire un quadro di riferimento europeo sulla nuova programmazione in termini di strumenti, impegni e opportunità partendo dalla Swot Analysis realizzata dal Comune di Macerata. da cui sono emersi, per ogni tematica – partendo dai vari assetti sociale, economico e del territorio fino alla Cultura il turismo, i servizi al cittadino, l’ambiente e così via - i diversi bisogni e i conseguenti fattori di sviluppo.
“Fondi: dove, quanto sino e per quali strategie. Oggi – interviene l’assessore alle Politiche europee, Federica Curzi – usciremo con i mezzi adeguati per raggiungere lo scopo, per cui da mesi lavoriamo su Europa2020. I programmi europei sono treni per raggiungere mete, obiettivi, servizi. L’importante è salirci sopra. E citando Churcill ‘L’importate non è avere un piano, ma saper pianificare’. Oggi succede questo, i risultati saranno condivisi con la città da maggio a ottobre con seminari aperti e progettazione aperta”.
Il seminario, oltre alla parte teorica, ha proposto un laboratorio attivo per la costruzione di un parco progetti candidabile a finanziamenti entro l’estate.
“Usare con uno scopo i progetti europei – ha dettola DiFalconella parte introduttiva del seminario di formazione - significa mettere a fuoco gli obiettivi che devono essere concreti ed operativi. I finanziamenti della Ue non stanno lì per finanziare progetti bensì il fabbisogno. Ed è per questo che bisogna renderli immediatamente riconoscibili e rivestirli di nuovo anche in termini di modalità espressiva. L’approccio ai finanziamenti europei deve essere strategico”. (lb)