“Nutrire l’anima” è il titolo della Stagione 2015 del Macerata Opera Festival, in linea con il tema ufficiale di Expo 2015 “Feeding the planet, energy for life”. Pochi giorni dopo l’inaugurazione della stagione del cinquantenario, già contrassegnata da una vistosa crescita di spettatori e biglietti venduti, lo Sferisterio ha annunciato le linee generali dell’attività del prossimo anno in una conferenza stampa cui hanno partecipato il Sindaco di Macerata e Presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini, il Presidente della Provincia di Macerata e Vicepresidente dell’Associazione Antonio Pettinari, Francesco Micheli, che nel 2015 arriverà al suo quarto anno di direzione artistica e Luciano Messi, direttore dell’organizzazione tecnico artistica.
Tre, come d’uso, i titoli in cartellone. Con Rigoletto si conclude la trilogia popolare inaugurata nel 2013 con Il trovatore (direttore Paolo Arrivabeni, regia Francisco Negrin) e proseguita nel 2014 con La traviata (direttore Speranza Scappucci, regia di Henning Brockhaus). Segue il dittico “verista” costituito da Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e; conclude la stagione la ripresa della fortunatissima La bohème del 2013: il regista Leo Muscato ottenne il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana.
Le tre opere che mettono in scena tre modelli italianissimi di aggregazione sociale in rapporto con il cibo: il festino rinascimentale in Rigoletto, il brindisi in piazza in Cavalleria e in Bohème il desco vuoto e le bevute al Momus degli studenti. Ma il titolo del Festival parla soprattutto di un altro desco e un altro potere di aggregazione, quello della musica e del teatro che abbracciano ancora una volta la città di Macerata e grazie all’occasione di Expo creano un ponte destinato a rafforzare rilevanza nazionale e connessioni internazionali dello Sferisterio.