Da domani al via il terzo week end dedicato agli Aperitivi culturali, la serie di appuntamenti organizzata dall’associazione Sferisterio Cultura nell’ambito del Festival Off in collaborazione con l’Amministrazione comunale, per approfondire i temi delle opere e del festival attraverso altri approcci e linguaggi per dimostrare come la filosofia, l’arte, il diritto, la storia, la letteratura, siano influenzati e influenzino l'opera lirica.
Sarà dedicato a Verdi l’aperitivo di domani (1 agosto) con Gabriele Cesaretti, esperto d’opera lirica, che concentrerà l’attenzione su Giuseppina Strepponi, il soprano prima interprete del Nabucco, infaticabile compagna fedele del maestro fino alla morte.
Cesaretti è insegnante di materie letterarie e storiche nella scuola secondaria di secondo grado.
Appassionato di opera lirica, Cesaretti si dedica con particolare interesse allo studio del melodramma italiano ottocentesco dell'Italia preunitaria. Autore di saggi critici pubblicati in vari programmi di sala ha pubblicato Dionilla Santolini, diva “inattuale” (Zecchini Editore, 2013) e ha partecipato al volume di recente pubblicazione Vincenzo Pucitta. Il tumulto del gran mondo (Cafagna Editore, 2014). Attualmente sta lavorando al volume Il volto della sposa. Lucia di Lammermoor e Lucie de Lammermoor di prossima uscita per la Piccoli Giganti Editore.
Il 2 agosto l’egittologa Mariaelena Paniconi racconterà, invece, l’esordio di Aida al Cairo, i rapporti tra Verdi e il Chedivè d’Egitto Ismail Pascià e di come quest’ultimo abbia voluto comunicare al mondo, attraverso un’opera sui Faraoni, l’ingresso dell’Egitto nell’era moderna.
Maria Elena Paniconi ha conseguito una laurea e poi un dottorato presso l'Università Ca' Foscari di Venezia in lingue orientali. Nel 2008 hasvolto un post-dottorato a Berkeley (California). Dal 2010 è ricercatrice presso l'Università di Macerata dove insegna lingua e letteratura araba. Con Lorenzo Casini (Università di Messina) e Lucia Sorbera (Università di Sydney) ha scritto Modernità arabe. Nazione, narrazione e nuovi soggetti nel romanzo egiziano uscito con Mesogea nel2013. A fianco del suo interesse sul romanzo arabo moderno e contemporaneo, coltiva quello per la produzione culturale della comunità italiana in Egitto ai primi del Novecento.
Infine, domenica (3 agosto) Fiorenza Cedolins, magnifica Aida allo Sferisterio, e Henning Brockhaus, anche lui protagonista allo Sferisterio con la sempre viva Traviata degli Specchi, ricorderanno a dieci anni dalla morte, la bacchetta magica di Massimo De Bernart, che tante volte ha diretto allo Sferisterio proprio la Cedolins (indimenticabile la Bohème del 2000) , con la regia di Brockaus.
De Bernart, morto all’età di 54 anni appena compiuti, è stato uno dei più interessanti direttori d’orchestra del secondo Novecento. Ha insegnato all’Istituto musicale di Livorno e al Conservatorio di Pesaro dal 1974 al 1987, dal 1975 al 1980 è stato assistente di Franco Ferrara e nel 1977 di Bruno Bartoletti e Piero Bellugi all'Accademia Chigiana di Siena.
Inizialmente si è dedicato al repertorio contemporaneo, dirigendo prime esecuzioni assolute di musiche di Busssotti, Dallapiccola, Donatoni, Sciarrino, Bucchi e a quello sinfonico, dirigendo concerti per le orchestre Rai di Torino, Milano, Roma e Napoli, per Radio France, Radio Bruxelles e Lussemburgo, per l’Accademia di santa Cecilia, per i teatri comunali di Firenze, Genova e Bologna, per l’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo e il festival Rossiniano di Pesaro. Dal1976 hasvolto un’intensa attività lirica nei principali teatri d’Europa e del mondo.
Negli ultimi anni è stato importante interprete soprattutto di opere di Verdi, Puccini e Mascagni.
Nel gennaio 2004 hainaugurato il rinnovato Teatro Goldoni di Livorno alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con la sua ultima, memorabile interpretazione della Cavalleria Rusticana di Mascagni.
Indimenticabili le sue presenze allo Sferisterio di Macerata: nel 1995 con la Traviata, nel 1999 con Madama Butterfly, nel 2000 con Bohème sempre con la regia di Hennig Brockhaus. Nel 1999 e nel 2000 Cio Cio San e Mimì è stata Fiorenza Cedolins.
Dopo le relazioni tradizionale aperitivo con i vini marchigiani e i prodotti enogastronomici locali offerti dagli sponsor. (lb)