Ultimo Aggiornamento: 14/10/04
Umberto Peschi, in mostra a San Paolo
COMUNICATO STAMPA N. 3 lunedì 28 giugno 2004
OGGETTO: Umberto Peschi, sessantadue anni di attività in mostra al San Paolo
A dodici anni dalla morte del grande scultore maceratese, la mostra evento "Umberto Peschi. Opere 1930-1992 ", che inizierà il 17 luglio, vuole essere un contributo all'azione di divulgazione e di approfondimento dell'opera dell'artista.
L'iniziativa è promossa dall'assessorato alla Cultura del Comune di Macerata ed è organizzata dalla Pinacoteca comunale in collaborazione con l'Associazione Alberto e Umberto Peschi per le arti visive, la fondazione Carima e con il patrocinio della Provincia di Macerata e della Regione Marche.
La figura di Peschi e la retrospettiva ad esso dedicata saranno presentate il 17 luglio alle 18 al teatro Lauro Rossi dai curatori Paola Ballesi e Nino Ricci. La mostra resterà aperta fino al 12 ottobre.
Umberto Peschi, originale protagonista nel panorama dell'arte contemporanea a partire dagli anni Trenta, si pone dapprima come geniale interprete del secondo futurismo, poi come tenace ricercatore della prima ora del linguaggio dell'astrazione e, infine, nella stagione più matura, come significativo esponente della neoavanguardia che compone la sintesi astratta secondo l'intrigante poetica del tarlo, calibrata tra sottili varianti luministiche e articolazioni di moduli corrosi, tra esprit de géometrie e immaginazione.
In circa cento opere dal 1930 al 1992, la maggior parte in legno, suo materiale d'elezione, più un cospicuo numero di disegni e un corposo corredo fotografico e documentario, la retrospettiva si ripromette di ricostruire fedelmente il percorso della vicenda umana e artistica di Peschi, lo straordinario "intagliatore dello spazio" come lo definì Depero.
Nato a Macerata il 2 luglio 1912, Peschi dimostra precocemente talento nell'intaglio del legno frequentando sia gli opifici dei mobilieri locali sia gli studi di artisti, dando vita alle sue prime produzioni. Trasferitosi a Roma nel 1937, entra in contatto con i vari gruppi futuristi della capitale e diventa amico personale di Prampolini, Balla, Depero.
Nel 1940 partecipa alla XXII edizione della Biennale Internazionale d'arte di Venezia, dove espone il famoso Aeroritratto d'Aviatore, un legno a tutto tondo, che venne inserito dallo scenografo Dante Ferretti nel film di Pasolini Salò o le centoventi giornate di Sodoma del 1975 per la sua grande forza simbolica.
A partire dagli anni '50 egli si inserisce in un contesto internazionale molto attento ai problemi dell'arte astratta, che determina in lui la necessità di un confronto diretto ed immediato con le ricerche europee e da cui egli sviluppa una potente ed originalissima espressione nella poetica del tarlo, declinato nelle infinite varianti dei pieni e dei vuoti e delle articolazioni modulari, che predispongono la materia ad accogliere la luce.
La sua ultima stagione, prima della morte il 15 novembre 1992 all'età di 80 anni, vede un artista "ludico", creatore di opere che si sviluppano su grandi formati, per certi versi elusive l'esprit de géometrie dominante nel periodo precedente.
Umberto Peschi nella sua lunga carriera è rimasto sempre legato alla sua città natale dove ha vissuto e lavorato con grande modestia e disponibilità.