Ultimo Aggiornamento: 14/10/04
Per salvare la memoria storica, stanziati contributi comunali
COMUNICATO STAMPA N. 1 venerdì 8 ottobre 2004 OGGETTO: Per salvare la memoria storica, stanziati contributi comunali
Prosegue l'impegno del Comune per la salvaguardia della "memoria storica": sono stati infatti devoluti cinque mila euro per il progetto "Lemo" della facoltà di Scienze politiche.
Si tratta della raccolta del materiale archivistico e documentario prodotto dai partiti e dai movimenti politici che hanno operato nella provincia di Macerata e nella regione Marche dal secondo dopoguerra ad oggi, progetto del Laboratorio di storia, economia e società dell'Europa mediterranea e orientale (Lemo), istituito nella facoltà di Scienze politiche dell'Università degli studi di Macerata e coordinato dallo storico Angelo Ventrone.
"Il contributo conferma l'impegno dell'Amministrazione comunale nel recupero delle nostre radici storiche gli archivi - sostiene l'assessore alla Cultura, Sport Massimiliano Bianchini - e non solo; la memoria storica per noi è fondamentale. Lo sottolineo anche in risposta ad un dibattito che si è svolto sulle pagine della stampa locale". Bianchini ha poi aggiunto a proposito di fonti storiche "c'è anche un altro contributo di due mila euro, in questo caso per la mostra di Alcide De Gasperi".
Basta dare un'occhiata al sito internet (www.unimc.it/scipoli/cds/lemo/pagine /archivio.htm) dove si fronteggiano manifesti e dati, provenienti da privati e da partiti, riguardanti la Democrazia cristiana, Democrazia proletaria e dove, forse per la prima volta, è possibile rintracciare molto materiale, non solo notizie ma anche volantini, sul Movimento sociale Italiano, per rendersi conti dell'importanza, della novità e dell'interesse di questo progetto.
"L'iniziativa -recita la presentazione contenuta nel sito dell'Università- è nata dalla volontà di costruire un centro provinciale di documentazione con sede a Macerata, che oltre a raccogliere direttamente il materiale relativo alla provincia, possa contribuire in collaborazione con altri istituti, archivi e centri di ricerca già attivi sul territorio regionale, alla nascita di una rete di enti capaci di garantire la conservazione, spesso precaria, dei documenti e di impedirne la scomparsa; rischio oggi molto forte, in conseguenza dei rapidi cambiamenti del panorama politico nazionale". Si vuole inoltre favorire lo sviluppo di una ricerca per approfondire le specificità storico-politiche del nostro territorio, chiarire i legami tra vicende locali e nazionali evidenziando il contributo di esponenti maceratesi.
Sono ancora scarsi i contributi scientifici volti a individuare radici e contributi dei singoli partiti e dei vari esponenti. Infatti, per ora, solo l'istituto Gramsci di Ancona è riuscito a svolgere un' importante opera di raccolta del patrimonio documentario del Partito Comunista Italiano maceratese..