COMUNICATO STAMPA N.1 mercoledì 27 ottobre 2004
OGGETTO: Consiglio, il Comune parteciperà all'asta per la Torre del mulino

All'unanimità ieri il Consiglio comunale ha deliberato la partecipazione dell'amministrazione all'asta telematica per l'acquisto della Torre del mulino di Villa Potenza di proprietà dell'Enel. Il Comune cercherà quindi di aggiudicarsi la torre medievale del 1300 a pianta quadrata e utilizzata prima come mulino fortificato poi come "maglio" per la lavorazione del rame mentre, più recentemente, ha ospitato una fabbrica di pallini da caccia in piombo. Per l'amministrazione la torre, attualmente in stato di abbandono, potrà rappresentare, una volta ristrutturata, una specie di "biglietto da visita" per il turista che giunge a Macerata passando per Villa Potenza. L'asta, le cui condizioni sono state già rese note sul sito Internet che l'Enel ha predisposto per dismettere parte del proprio patrimonio immobiliare, sarà aperta venerdì prossimo e si chiuderà il 12 novembre con aggiudicazione alla migliore offerta presentata riferita al prezzo base di 33.550,00 euro. Consiglio favorevole all'unanimità, come riferito, ma con alcuni distinguo da parte di Anna Menghi dell'omonimo Comitato, che già si era astenuta in commissione ("siamo naturalmente d'accordo ma se il Comune avesse intrattenuto rapporti più stretti con l'Enel saremmo più al sicuro nei confronti di eventuali papocchi..."), e da parte di Alleanza nazionale: "favorevoli alla delibera - ha detto il capogruppo Pierfrancesco Castiglioni - nonostante alcuni aspetti poco chiari".
Approvata anche una delibera di natura sostanzialmente tecnica relativa ad alcune variazioni al bilancio di previsione 2004. Tra le novità contenute, l'interessamento da parte dell'Apm a sponsorizzare alcune manifestazioni culturali maceratesi. La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli (Gruppi di maggioranza più Vitaliana Vitaletti del Gruppo misto e Gian Mario Maulo e Carlo Babini dei Democratici - Città dell'uomo), e 8 contrari (An, Forza Italia, Comitato Anna Menghi e Cdu). Rinviate alle prossime sedute una mozione e vari ordini del giorno.