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Ultimo Aggiornamento: 09/11/04

Consiglio, passaggio a livello in via Roma

COMUNICATO STAMPA N.1 martedì 9 novembre 2004
OGGETTO: Consiglio, passaggio a livello in via Roma e regolamento attività consiliare

Semaforo rosso ieri sera in Consiglio comunale per la mozione presentata dai consiglieri di Alleanza nazionale Pierfrancesco Castiglioni e Riccardo Sacchi in merito all'eliminazione del passaggio a livello di via Roma.
Con il documento, respinto con 20 voti contrari (maggioranza), 11 a favore (An, F.I., Comitato Anna Menghi, Ccd-Cdu, Carlo Babini de I Democratici - Città dell'uomo e Vitaliana Vitaletti del Gruppo misto) e 2 astensioni (Ivano Tacconi del Partito Popolare Europeo e Gian Mario Maulo de I Democratici - Città dell'uomo), si voleva impegnare l'Amministrazione ad intensificare i contatti con Trenitalia e tutti gli enti territoriali interessati per accelerare le procedure finalizzate alla realizzazione di un sottopasso e alla soppressione del passaggio a livello di via Roma.
Sull'argomento è intervenuto il sindaco Giorgio Meschini affermando che la mozione, così formulata, non era condivisibile dall'Amministrazione perché non indirizzata correttamente nel senso che la sollecitazione doveva essere diretta al governo nazionale. Il primo cittadino ha ricostruito la storia dell'iter burocratico riguardante la vicenda in questione spiegando che al momento attuale esiste un accordo di programma tra Comune, Provincia, Regione, e Trenitalia il quale prevede la realizzazione di una strada di collegamento tra la zona Pieve e via Mattei (esiste già il progetto preliminare) con il declassamento della strada 77 da statale a urbana e un sottovia di tipo semplice ovvero che non consente il traffico pesante. Questo accordo di programma ha origine da un accordo di programma quadro risalente al 1999, stipulato tra Comune, Provincia, Regione e ministero delle Infrastrutture, che prevedeva l'eliminazione del passaggio livello e la costruzione di un cavalcavia. A fine luglio del 2003 ci fu incontro in Regione durante il quale il ministero competente prese atto della nuova situazione e si impegnò a modificare l'accordo di programma quadro, ma l'atto di modifica non è stato mai fatto e di conseguenza non si è potuto procedere con il nuovo accordo di programma locale. Da qui la necessità ribadita dal Sindaco che la sollecitazione deve essere indirizzata al Governo.
Dai banchi dell'opposizione è stata ribadita la necessità urgente di trovare una soluzione dal momento in cui nella zona in questione, soprattutto nelle ore di punta, si creano disagi causati dal traffico e dalle lunghe code generate anche dall'eccessiva vicinanza della rotatoria.
Alcuni rappresentanti della maggioranza hanno invece sottolineato i limiti della mozione e hanno sollecitato il ritiro della stessa e una nuova stesura del documento convertendolo in ordine del giorno ma questa proposta non ha trovato convergenze. Sulla mozione sono state presentati anche due emendamenti, uno a firma di Gian Mario Maulo (I Democratici - Città dell'uomo) e l'altro a firma dello stesso, di Carlo Babini (I Democratici - Città uomo) e Giovanni Picchio (Ccd- Cdu), però respinti dal Consiglio.
Disco verde invece dell'assise cittadina per la delibera riguardante le modifiche apportate al regolamento dell'attività del Consiglio comunale e delle commissioni. Illustrato in aula dalla presidente del Consiglio, Barbara Pojaghi, il documento riferisce che le modifiche sono frutto di un lavoro portato avanti dalla commissione "Affari istituzionali" la quale ha provveduto, dopo l'entrata in vigore del nuovo Statuto comunale, a dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 77 dello stesso, elaborando il testo adeguandolo alle norme statutarie senza, per quanto possibile, stravolgerne il testo e aggiungendo altri articoli finalizzati a rendere più chiare e più facilmente consultabili le norme regolamentari.
Giudizi positivi sul lavoro svolto dalla commissione sono stati esternati sia dalla maggioranza che dall'opposizione anche se i rappresentanti di Forza Italia e Alleanza nazionale, pur ribadendo il buon risultato ottenuto, hanno deciso di astenersi perché in precedenza non avevano votato lo Statuto. La delibera è stata approvata con 24 voti a favore (maggioranza, Comitato Anna Menghi, I Democratici - Città dell'uomo, Ivano Tacconi del Partito Popolare Europeo, Vitaliana Vialetti del Gruppo misto) e 6 astensioni (An, F.I., Ccd-Cdu).
 
 

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