Comune di Macerata


Consiglio, un dibattito acceso sul programma

COMUNICATO STAMPA N.1 martedì 24 maggio 2005
OGGETTO: Consiglio, un dibattito acceso sul programma

E' proseguita ieri la discussione sul programma dell'amministrazione comunale che dovrebbe concludersi nella seduta di domani. All'esordio del dibattito il sindaco ha comunicato le funzioni assegnate a ciascun assessore.
Il nuovo assetto urbanistico derivante dal "Piano casa", il completamento delle opere relative alla grande viabilità, lo sviluppo delle politiche sociali e giovanili, così come la cultura ed il rilancio del centro storico sono tra i principali argomenti emersi dagli interventi dei consiglieri di maggioranza, dai quali è giunto anche l'invito ai gruppi della coalizione e alla stessa Giunta, ad avere spirito di collaborazione e unità di intenti per realizzare il programma.
"Abbiamo un delicato compito - ha detto Romano Carancini, capogruppo Ds - ossia rispondere in maniera adeguata alla fiducia che la città ci ha accordato; è doveroso che il sindaco e ogni assessore sia fortemente motivato nel suo ruolo perché sui risultati dovremo rendere conto agli elettori".
"In cinque anni la viabilità subirà una rivoluzione e molte zone ora caotiche diventeranno a misura d'uomo" ha ricordato Luciano Borgiani (Comunisti italiani) mentre Marco Blunno (capogruppo de La margherita), esprimendo "convinta adesione agli indirizzi generali di governo" ha spiegato che l'impegno del suo gruppo "si spenderà anche sul campo della formazione, dei servizi avanzati, della cultura e del turismo". Incentrato sullo sviluppo del tessuto sociale della città e del centro storico l'intervento di Reinhard Sauer (Rifondazione comunista) che si è detto "ottimista verso l'affermarsi di una democrazia partecipativa" mentre Claudio Machella (La margherita) ha ricordato che le difficoltà di tante famiglie con membri non autosufficienti e di tanti anziani sofferenti lo hanno spinto a farsi "carico delle esigenze dei più deboli assumendo il ruolo di consigliere".
Critiche agli indirizzi quinquennali dell'Amministrazione sono stati espressi invece dalle minoranze. Riccardo Sacchi (An) ha detto che "il sindaco si era impegnato ad allargare il Palazzetto dello sport ma non ha poi mantenuto fede all'impegno" e che "nel programma non c'è soluzione alla viabilità di via Roma per quanto riguarda la rotatoria e il passaggio a livello". Molto critico anche Pierfrancesco Castiglioni (An). "La riqualificazione dell'ex mattatoio stenta a partire come anche quella dell'area fieristica di Villa Potenza di cui non si parla più" ha detto l'esponente di An "staremo molto attenti allo sviluppo del piano casa, come anche sui bilanci dello Sferisterio". Anna Menghi si è detta "delusa del risultato elettorale ma "fiera" di aver sempre detto quello che pensava. "A noi" ha aggiunto la Menghi" interessa essere portatori di un modo di far politica fuori dagli schemi, dalla parte dei cittadini che vogliono chiarezza e risposte alle loro esigenze". "Meno arroganza e più confronto" è l'auspicio di Uliano Salvatori (capogruppo Fi) che si è soffermato sulla mancanza di una struttura polivalente in grado di risolvere i problemi del Palasport e di accogliere iniziative culturali. Il richiamo al "ruolo fondamentale che la famiglia svolge per la crescita e la formazione di nuove generazioni" è giunto invece dall'esponente di Forza Italia Deborah Pantana che ha criticato il programma sociale dell'amministrazione testo invece ad assistere gli individui singolarmente.
Quello di "una cauta aspettativa" è invece il giudizio di Giovanni Meriggi (Gruppo misto) sugli indirizzi di governo. "Una posizione prudente" ha specificato l'ex candidato sindaco, "coerente con la presa d'atto che il programma che ho cercato di accreditare per un'amministrazione progressista e dinamica non è stato premiato dagli elettori". Critico anche Giovanni Picchio (Udc) che dopo non aver risparmiato critiche alla sua coalizione "nella casa della libertà abbiamo perso la bussola" ha ricordato "i forti ritardi del piano casa, la fumosità dei progetti per le Casermette e la poca concretezza degli obiettivi di governo".
Prima della conclusione, la replica del sindaco che ha evidenziato che le statistiche danno Macerata tutt'altro che una città in declino e che certi atteggiamenti di dietrologia e diffidenza non portano a nulla. "Non siamo portatori di verità" ha detto Giorgio Meschini "in politica esistono le opinioni, le scelte, i progetti e intorno ad essi si crea il consenso. Il voto popolare ci dà legittimazione a governare e a portare avanti le nostre scelte e ci apprestiamo a farlo con grande responsabilità".
Nell'assise di ieri due mozioni d'ordine, entrambe respinte: la prima, di Placido Munafò (Comitato Anna Menghi), chiedeva di azzerare la discussione della seduta precedente perché l'argomento all'ordine del giorno era in parte modificato visto che l'assegnazione delle deleghe agli assessori non era ancora avvenuta. E' stata respinta con 12 voti favorevoli (An, Udc, Fi, Uniti per Macerata, Comitato Menghi) 21 contrari (tutti i gruppi di maggioranza) e l'astensione di Alessandro Savi (CI). La seconda, di Arrigo Antolini (Uniti per macerata) era invece volta ad ottenere la votazione segreta degli atti mettendo in funzione la strumentazione elettronica in possesso del Comune.
Domani pomeriggio (ore 15,30) il consiglio torna a riunirsi per esaminare tre emendamenti e passare dopo le dichiarazioni di voto alla votazione finale della delibera.
 
 
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