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Ultimo Aggiornamento: 21/06/05

Emergenza viaria a Villa Potenza nel consiglio di ieri

COMUNICATO STAMPA N.1 martedì 21 giugno 2005
OGGETTO: emergenza viaria a Villa Potenza, interrogazioni e delibere nel consiglio di ieri.

Non si è raggiunto ieri sera in Consiglio comunale l'accordo tra maggioranza e minoranza per la stesura di un ordine del giorno unitario sull'emergenza viaria creatasi a Villa Potenza dopo la chiusura del ponte sul fiume.
Pur con il comune intento di trovare possibili soluzioni e riconoscere il grave danno economico subìto dalle attività commerciali e dai residenti, i due schieramenti non hanno infatti trovato un'intesa nella stesura di un'unica parte dispositiva. "Troppo strumentale" a detta della maggioranza quella del documento proposto dalla Casa delle libertà, dal quale mancavano solo le firme di Udc e Comitato Menghi, "priva di autocritica", secondo i gruppi di opposizione, quella dell'ordine del giorno della controparte.
Un dibattito vivace che ha toccato diverse tematiche, tra cui la realizzazione della "bretella viaria", e che ha fatto seguito alle comunicazioni del sindaco in merito a quanto accaduto, agli interventi messi in atto da Provincia e Comune e alle prossime scadenze. In sostanza, la prossima settimana vedrà la realizzazione di un "ponte carrabile" riservato ai soli residenti, al traffico leggero e ai mezzi di soccorso; entro fine agosto sarà realizzato un ponte affiancato a quello oggi pericolante, a doppia carreggiata e idoneo anche al traffico pesante. Per la sistemazione definitiva della struttura danneggiata, infine, è prevedibile almeno un anno di lavoro.
Il sindaco ha rivolto poi l'invito alle forze consiliari a trovare unità di intenti e unirsi per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità lasciando da parte le strumentalizzazioni politiche.
Ma le distanze tra i gruppi non si sono ridotte. Da una parte la maggioranza che, con gli interventi di Luciano Pantanetti (Rifondazione comunista), Valerio Calzolaio (Ds) Marco Blunno (La margherita), Romano Carancini (Ds), Reinhard Sauer (Rifondazione comunista) e Alessandro Savi (Comunisti italiani), ha sottolineato come tale evento straordinario non poteva essere trattato diversamente se non con la chiusura immediata del ponte e rimarcato che il passaggio delle competenze viarie dall'Anas alla Provincia sia avvenuto senza un adeguato stanziamento finanziario e soprattutto senza relazioni tecnicche adeguate.
La tesi dei gruppi di opposizione, espressa da Riccardo Sacchi (An), Andrea Beccacece (Udc), Silvano Jommi (Fi), Arrigo Antolini (Uniti per Macerata), Ivano Tacconi (Udc), Maurizio Fattori (An) e Uliano Salvatori (Fi), si è sviluppata invece sul concetto che non si è trattato di calamità naturale ma di negligenza da parte di Provincia e Comune nell'aver sottovalutato le reali problematiche strutturali del ponte e non aver preso quindi le necessarie precauzioni per evitare l'isolamento della frazione. Un atteggiamento, secondo le opposizioni, di "colpevole pressappochismo".
Di diverso avviso il Comitato Anna Menghi che non ha firmato nessuno dei due documenti in discussione. Placido Munafò ha espresso una posizione critica in primo luogo nei confronti degli amministratori ma si è rivolto anche ai cittadini maceratesi "che hanno votato il nulla, hanno votato questa città sonnolenta e con una viabilità da terzo mondo".
Maurizio Mosca (Città viva) si è invece distinto dal coro della maggioranza di cui fa parte chiedendo al sindaco di far emergere innanzitutto le responsabilità. "Vogliamo sapere con chiarezza chi ha sbagliato". Un intervento dal quale si è dissociato Romano Carancini (Ds) che, premessa l'ovvietà dell'affermazione del consigliere avvalorata anche dall'apertura di un'inchiesta da parte della Procura ha "criticato l'approccio polemico in forte contrasto con il ruolo di consigliere".
Al termine è passato il documento dei gruppi di maggioranza, che in quindici punti chiede anche il riconoscimento dello stato di calamità, con 21 voti favorevoli (Ds, La margherita, Rifondazione comunista, Ulderico Orazi e Renato Principi di Città viva, Comunisti italiani, Sdi, Città dell'uomo, Giovanni Picchio e Ivano Tacconi dell'Udc), 9 contrari (An, Uniti per macerata, Fi) e 2 astenuti (Maurizio Mosca di Città viva e Andrea Beccacece Udc). Bocciato invece quello delle minoranze con 9 voti favorevoli (An, Uniti per macerata, Fi), 19 contrari (gruppi di maggioranza) e 4 astenuti (Udc e Maurizio Mosca).
Due delibere sono state poi approvate prima della chiusura. La prima, relativa all'adesione del Comune al sistema Turistico Locale Le Terre dell'infinito - sulla quale è intervenuto Ivano Tacconi (Udc) - è stata approvata con 20 voti favorevoli (maggioranza) 1 contrario (Pierfrancesco Castiglioni An) e 8 astenuti (An, Fi, Udc, e Uniti per macerata). Voto unanime invece per l'approvazione definitiva della variante al Prg per la costruzione del "collettamento acque reflue di Macerata e il risanamento del bacino fosso trodica". Unico intervento sulla delibera quello di Giovanni Picchio (Udc).
Ad inizio seduta il sindaco e l'assessore Raffaele Delle Fave avevano risposto ad alcune interrogazioni del gruppo di Alleanza nazionale sull'intitolazione di una via dedicata alle vittime delle Foibe, sulla presenza della copertura di amianto su strutture comunali, sulle condizioni del manto stradale di via Cioci e via Ungaretti.
Infine, l'ultima interrogazione presentata dall'Udc sui lavori in corso per ridurre l'eccessiva pendenza di viale Puccinotti, è servita all'assessore Mauro Compagnucci a rendere noto la riapertura del viale entro il prossimo mese di luglio. I lavori di consolidamento della balaustra dovranno invece proseguire perché la situazione è più seria del previsto.
 
 

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