COMUNICATO STAMPA N.1
OGGETTO: Consiglio, Statuto del Cemaco e rappresentante degli immigrati
Dopo il minuto di silenzio osservato per l'attentato terroristico dei giorni scorsi a Sharm el Sheikh, ieri sera il Consiglio comunale ha votato all'unanimità la delibera sulla convalida dell'elezione della rappresentante degli immigrati in seno al consesso cittadino.
Così, Zana Spaho, trentaquattrenne laureata di Tirana, ha potuto fare il suo ingresso in aula accolta da un caloroso applauso. Poche ma chiare le sue parole di saluto ai presenti con le quali si è detta speranzosa in un futuro diritto di voto e si è proclamata portavoce dei problemi di tutta la comunità degli immigrati che ogni giorno si trova a fare i conti con problemi non secondari, primo su tutti quello degli alloggi: "Credo che ci sia molto da lavorare per cambiare la mentalità - ha affermato la Spaho - e questo lo faremo insieme alle istituzioni e alle associazioni. Confido nella vostra sensibilità, capacità ed esperienza. Per cambiare le cose occorrono cervello e cuore".
I lavori sono proseguiti con l'illustrazione da parte del vice sindaco, Lorenzo Marconi, dell'altra delibera all'ordine del giorno riguardante l'adeguamento dello statuto del Cemaco alla luce della nuova riforma in materia di diritto societario. Le modifiche statutarie apportate dall'assemblea della società partecipata, riguardano oltre alla sede legale, la convocazione dell'assemblea dei soci e il controllo contabile della società altri diversi articoli molto specifici e tecnici.
Un tema, quello del Cemaco, che ha suscitato da parte della minoranza critiche e perplessità soprattutto sulla gestione della società e sulle perdite. Per Pierfrancesco Castiglioni di An "si tratta di un'idrovora di fondi, di un pozzo di san Patrizio, di un carrozzone e finché non ci saranno le idee chiare non voteremo più niente sul Cemaco". Ivano Tacconi, capogruppo Udc, ha invece parlato di "chiusura della struttura che equivarrebbe ad un atto di coraggio" mentre per il rappresentante del Guppo misto, Giovanni Meriggi, "il Comune non ha una strategia per gestire e per risolvere i problemi delle società partecipate. Noi proponiamo una holding Macerata e su questo avremmo piacere che la maggioranza si confrontasse con noi". Sulla stessa onda gli interventi di Anna Menghi dell'omonimo Comitato, Riccardo Sacchi di An e di Uliano Salvatori di Forza Italia.
Tra le fila della maggioranza Federico Valori dello Sdi ha ricordato l'importanza di votare lo statuto "altrimenti ci troveremmo con un'inadeguatezza che darebbe luogo alla paralisi del Cemaco", della stessa opinione anche Maurizio Mosca di Città viva. Nel dibattito da registrare anche gli interventi di Luciano Pantanetti di Rifondazione Comunista, dei diessini Romano Carancini e Andrea Netti, di Narciso Ricotta di Democrazia e Libertà - La Margherita.
Dopo la replica del vice sindaco Lorenzo Marconi, sono stati discussi cinque emendamenti, tre presentati da Arrigo Antolini di Uniti per Macerata (uno accolto, due non approvati), uno da Federico Valori dello Sdi (accolto) e uno dal sindaco Giorgio Meschini (accolto). Di seguito l'approvazione della delibera emendata con 21 voti a favore (maggioranza) e 11 voti contrari (minoranza).
I lavori del Consiglio proseguiranno oggi pomeriggio, a partire dalle 16.30, con la discussione di alcuni ordini del giorno e di due mozioni.