COMUNICATO STAMPA N.3 sabato 13 agosto 2005
OGGETTO: In Galleria Scipioni, Frammenti di Latinoamerica
Si svolgeranno in Galleria Scipioni - e non in piazza Cesare Battisti, come erroneamente indicato ieri - le due serate di "Frammenti di Latinoamerica". Il festival internazionale "Un ponte tra culture" approda infatti a Macerata lunedì 15 e martedì 16 con due serate diverse incentrate su monologhi e letture d'attore a cura della compagnia teatrale Via Rosse, diretti dal regista italo-argentino Norberto Presta. Ingresso gratuito alle 21.30.
In programma quattro frammenti teatrali di circa mezz'ora - previsti due per serata -, tratti o ispirati a testi di vari autori, da contemporanei come Pino Cacucci al testo sacro maya Papol Vuh, a comporre un affresco di emblematiche storie individuali o di quella storia secolare segnata dalla prevaricazione dei popoli, spesso manipolata o passata in sordina. Nei modi poetici ma di chiaro impegno civile che caratterizza certo teatro argentino, un'interessante riflessione sulla complessa realtà dei Paesi latinoamericani. Messe in scena essenziali, di tono intimo, con proiezioni e giochi d'ombra e controluce, ogni frammento si incentra su un tema ed un singolo attore-narratore. Ancora in fase di studio teatrale, alcuni poco più di letture sceniche, sono però già molto efficaci ed emozionanti. Gli attori si offrono alla condivisione del tentativo di comprendere ed esprimere il valore della memoria e dell'identità.
Lunedì sera sono di scena Il cileno errante e Non siamo farfalle. Il primo frammento, con Eleonora Bovo, ricerca il senso del viaggio. "Viaggiare come forma di vita e di conoscenza - scrivono gli organizzatori - in contrapposizione al banale spostarsi di chi viaggia per lavoro o per distratte villeggiature. Viaggeremo con lei tra la gente, dalla Patagonia a tutto il Sudamerica. E lo faremo attraverso le scelte di vita e l'impegno politico di Luis Sepulveda".
Non siamo farfalle, a seguire, con Norberto Presta, riscatta l'identità dei popoli indios del Centroamerica: non da studiare come fossero insetti, ma civiltà di forte identità e antica memoria, degne di esistere anziché di resistere per la sopravvivenza. Un percorso storico dall'epoca dei conquistatori europei sino alle vicende dell'India guatemalteca Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace.
La sera seguente, martedì 16 agosto, è la volta di Patricio I e II, due storie di ragazzo, della gente comune dell'Argentina contemporanea. Nel primo frammento, interpretato da Luigi Petrolini, gli spettatori saranno testimoni della tragica sparizione di un figlio e della continua ricerca del padre, negli anni della dittatura militare argentina. Una storia che è toccata a molti, che ha segnato con dolore innumerevoli famiglie, che ha tristemente ingrossato la lista dei desaparecidos, vite sparite che solo possono esistere nella memoria. L'ultimo frammento proporrà un'altra storia fatta di desideri e di amore di un padre, ancora una memoria, ma positiva e raccontata con brio. Un diario che ripercorre le speranze e la crescita del figlio calciatore, dove il calcio è ancora uno sport autentico e si fa strumento di affermazione di valore e della propria identità.