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Ultimo Aggiornamento: 12/10/05

Consiglio. Adozione definitiva del Piano casa

COMUNICATO STAMPA N. 1 mercoledì 12 ottobre 2005
OGGETTO: Consiglio. Adozione definitiva del Piano casa

Il Consiglio comunale ha approvato ieri la delibera di adozione definitiva del Piano casa e la variante relativa a Villa Potenza che di esso fa parte. La deliberazione è tornata ieri in consiglio - ha spiegato Compagnucci - dopo che i soggetti che avevano visto respinte totalmente o parzialmente le proprie osservazioni (seduta consiliare del 21 settembre) hanno manifestato la volontà di partecipare comunque al Piano, che ora passerà alla Provincia per il parere.
Particolarmente dure le critiche delle opposizioni nei riguardi dell'operazione intrapresa dal Comune nel settore dell'edilizia abitativa. In particolare Giovanni Meriggi del Gruppo misto ha definito il Piano casa e le altre varianti messe in atto in questi anni dalla Giunta una vera e propria revisione del Prg fatta, però, con un drastico taglio di interlocutori, senza cioè la partecipazione di tutte le parti interessate a definire la connotazione e lo sviluppo della città. Risultati di questo "mosaico speculativo" - secondo Meriggi - sono un aumento complessivo della volumetria (pari a 1 milione e 300 mila metri cubi per le abitazioni e 500 mila metri cubi per le attività produttive) senza supporti oggettivi per valutare la rispondenza alle esigenze della città; la penalizzazione della qualità progettuale a vantaggio della quantità e la mancanza di certezza sul prezzo delle abitazioni. Sulla stessa linea gli altri gruppi di minoranza: per Andrea Beccacece (Udc) il raddoppio delle volumetrie del Piano casa, da 300 a 600 mila metri cubi, è un "condono preventivo". Per Pierfrancesco Castiglioni (An) strumenti innovativi come il Piano casa e i Piani di riqualificazione pubblico - privata hanno bisogno di maggiore trasparenza che non si riscontra nelle procedure del Comune. Anche Riccardo Sacchi e Maurizio Fattori (An) hanno criticato il metodo con cui si è voluto immettere nuove abitazioni sul mercato immobiliare. Per Arrigo Antolini (Uniti per Macerata) il "mostro Piano casa" è stato varato dalla Giunta nell'assoluta solitudine politica e sociale e non porterà alla calmierazione dei prezzi, in quanto non prescrive tempi certi per la realizzazione degli alloggi prestandosi a variabili speculative.
Per Anna Menghi dell'omonimo Comitato è un'operazione per fare cassa rispondendo a logiche di mercato che non daranno risposte alle esigenze abitative del ceto medio. Per Uliano Salvatori (FI) gli obiettivi di equità e calmierazione dei prezzi sono stati falliti completamente. Meno critico Ivano Tacconi (Udc) per il quale il Piano casa potrà sopperire alla carenza di abitazioni di edilizia economica e popolare, destinando ai meno abbienti i circa cento appartamenti che rimarranno a disposizione del Comune. Il consigliere Romano Carancini (Ds) ha affermato tra l'altro che la calmierazione dei prezzi delle abitazioni non può essere l'obiettivo del Piano casa, semmai un effetto. Obiettivi sono il reperimento sul mercato di immobili destinati ai meno abbienti, nonché di risorse strutturali che il Comune potrà investire per lo sviluppo della città. "Il Piano Casa - ha aggiunto - rende inoltre il beneficio urbanistico accessibile ma a titolo oneroso, al contrario di quanto avviene quando il Comune fa delle scelte di cui alcuni vengono beneficiati ed altri no".
Reinhard Sauer (Rc) si è detto sorpreso che ancora oggi, in fase di adozione definitiva, si debba parlare di presupposti e contenuti dell'operazione.
Alle critiche hanno risposto il sindaco Giorgio Meschini e l'assessore Mauro Compagnucci. Circa la scarsa trasparenza, Meschini ha sottolineato con forza la democraticità del Piano casa, in quanto è un'operazione che parte dal basso, ovvero dalle richieste degli interessati inserite in una previsione di massima delle zone di espansione individuate in congruenza al Prg. Un'operazione ha aggiunto -con cui il Comune di Macerata è precursore di normative e metodologie oggi emergenti, quali quelle per cui i benefici urbanistici non si concedono più in maniera gratuita. Sono stati poi forniti all'assemblea i numeri "veri e reali" della politica abitativa del Comune: 170 mila metri cubi la volumetria complessiva immessa sul mercato in cinque anni della Giunta Meschini, cui si aggiungono 600 mila metri cubi relativi al Piano casa da realizzare nel prossimo quinquennio; 16 milioni di euro l'introito per le casse del Comune da destinare a servizi e verde; 9 mila metri quadrati di alloggi edilizia economica e popolare; dieci ettari di aree da destinare ad edificazione ed a attrezzature sportive. Tutto - ha poi aggiunto Compagnucci - dopo attenta verifica degli standard di compatibilità del piano regolatore circa i servizi e le infrastrutture a supporto.
Al termine del dibattito il Piano casa è stato approvato con 13 voti a favore quelli dei gruppi di maggioranza e di Ivano Tacconi (Cdu), in quanto i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula per la mancata chiarezza sulle modalità di votazione della delibera.
 
 

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