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Ultimo Aggiornamento: 25/10/05

Consiglio, furto al Lauro Rossi, università, Orazi allo Sdi

COMUNICATO STAMPA N. 1 martedì 25 ottobre 2005
OGGETTO: Consiglio, furto al Lauro Rossi, università, Orazi allo Sdi

E' stata l'interpellanza presentata dal consigliere di An, Riccardo Sacchi, con la quale si chiedevano lumi circa il furto di due quadri avvenuto recentemente al teatro Lauro Rossi, ad aprire ieri sera i lavori del Consiglio comunale.
Furto al teatro Lauro Rossi - Alle domande di Sacchi, finalizzate sostanzialmente a conoscere gli strumenti e le misure a tutela del patrimonio artistico cittadino, ha risposto in maniera dettagliata l'assessore ai beni culturali Mauro Compagnucci il quale ha affermato che i due quadri sottratti risalgono al XVIII secolo e sono di autore ignoto e di conseguenza è difficile attribuire loro sia il valore artistico che monetario anche se gli uffici preposti azzardano una valutazione che si aggira intorno ai 60.000 euro. Subito dopo il furto, ha proseguito Compagnucci, si è provveduto a trasferire il terzo quadro rimasto nel foyer del teatro, a cambiare la serratura dell'immobile e ora si sta procedendo alla valutazione di alcuni preventivi richiesti a ditte specializzate per l'installazione di un sistema di controllo a circuito chiuso. Infine, l'assessore ai Beni culturali ha dichiarato che a tutela del patrimonio si sta cercando di ridurre al minimo le opere collocate all'esterno trasferendole nella Pinacoteca. L'amministratore ha anche affermato che le due tele trafugate non erano assicurate ricordando però che per tutto il resto del materiale conservato nel museo esiste una polizza con i Lloyd's di Londra per 15 milioni di euro, con un premio annuo di circa 22.000 euro. "Stiamo facendo tutto quanto nelle nostre possibilità, nei modi e nelle maniere più adeguate - ha concluso Compagnucci -. Il nostro patrimonio sarà più sicuro una volta trasferito a palazzo Buonaccorsi".
Orazi aderisce allo Sdi - Dopo il minuto di silenzio osservato per ricordare la morte del vice presidente della Regione Calabria Francesco Fortugno, ieri sera il Consiglio comunale è proseguito con l'intervento del consigliere Ulderico Orazi che ha ufficializzato la sua adesione allo Sdi dopo la fuoriuscita dal gruppo Città viva il cui capogruppo ora è Renato Principi.
Nomine assemblea Amat - L'assise cittadina subito dopo è passata alla discussione della delibera relativa alla nomina dei rappresentanti del Comune all'interno dell'assemblea dell'Amat. Quattro le candidature avanzate, tre da parte della maggioranza (Simona Palanca, Giorgio Sposetti e Sport MassimilianoBianchini) e una da parte dell'opposizione (Carlo Babini). Dopo una breve discussione, in cui la minoranza ha sottolineato la logica spartitoria delle nomine, sì è passati alla votazione e sono risultati eletti Bianchini (22 voti) Palanca (20) e Sposetti (19). Per Babini 15 voti mentre una sola preferenza è andata a Debora Pantana.
Convenzioni tra Università e Comune - Il Consiglio comunale, infine, ha approvato due schemi di convenzione tra la facoltà di Scienza della formazione e il Comune per la gestione della palestra e del nido d'infanzia in costruzione in contrada Vallebona. Subito dopo l'illustrazione delle due delibere, avvenuta separatamente e rispettivamente a cura del sindaco Giorgio Meschini e dell'assessore Federica Carosi, il consigliere del Gruppo Misto, Giovanni Meriggi, ha chiesto la parola con una mozione d'ordine affermando che gli atti sono compromessi "da un vizio di legittimità per violazione di legge" nella fattispecie per violazione di alcuni articoli dello Statuto e del regolamento di contabilità dal momento che le delibere limitano "l'imputazione a bilancio delle sole spese del canone di concessione e del costo forfettario delle utenze, lasciando nella assoluta indeterminatezza l'importo per i costi degli altri oneri assunti dal Comune.
A questo proposito, nella replica, il sindaco Meschini ha spiegato che nelle delibere sono state individuate le risorse economiche attinenti alle convenzioni e che le altre spese verranno assunte, se necessario, con apposita delibera o determina e si specificheranno in specifici capitoli di spesa. La mozione d'ordine, messa a votazione, in entrambi i casi, è stata respinta dal Consiglio.
La palestra e l'asilo nido in questione si trovano all'interno dell'immobile in costruzione in contrada Vallebona destinato interamente alla facoltà di Scienza della formazione, una specie di campus con servizi e residenze, e l'Università ha deciso di offrire la gestione dei due spazi al Comune alla luce del consolidato rapporto di collaborazione che esiste tra i due Enti. Accogliere la proposte dell'Ateneo consente di dare una prima, seppur parziale, risposta alla crescente richiesta sia di spazi dedicati allo sport che di fruizione dei nidi comunali.
Per quanto riguarda il dibattito sulle due delibere da parte dell'opposizione è stata sollevata la mancanza di programmazione "urbanistica" da parte dell'Università , si è parlato di difficoltà per l'Ateneo nella guida politica, di ubicazione sbagliata per un asilo nido troppo vicino ad una strada ad alta densità di auto ed infine del fatto che la destinazione dell'immobile è cambiata e ora cozza con il Prg. Dai banchi della maggioranza invece c'è stato un plauso alle due delibere, non di grande respiro, è stato detto, ma comunque importanti che consolidano il rapporto di collaborazione tra Comune e Università anche per avere servizi migliori.
La delibera inerente alla convenzione per la palestra è stata accolta con 18 voti a favore (maggioranza) 1 voto contrario (Gruppo misto) e 15 astensioni (An, F.I., Cdu, Uniti per Macerata e Comitato Anna Menghi). L'atto relativo all'asilo nido è stato approvato invece con 21 voti a favore (maggioranza) e 8 astensioni (An, F.I., Udc e Uniti per Macerata). In questo caso assente alla votazione il Comitato Anna Menghi.
 
 

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