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Ultimo Aggiornamento: 31/01/06

Voragine, proseguono i lavori, nessun "allarme disatteso"

COMUNICATO STAMPA N. 3 martedì 31 gennaio 2006
OGGETTO: Voragine, proseguono i lavori, nessun "allarme disatteso"

Proseguono i lavori sia in superficie che all'interno del tunnel per riprendere al più presto l'iter di realizzazione dell'importante opera viaria. Intanto, si sta completando il bypass della fognatura per regimentare le acque. L'operazione serve ad aggirare la zona della voragine in modo da garantire che, anche in caso di piogge insistenti, si verifichino infiltrazioni.
In corso anche opere per aumentare ulteriormente la sicurezza all'interno della galleria, in particolare si tratta di rinforzare con il calcestruzzo il famoso tappo in terra sistemato sulla volta per ostruire il buco di 2 metri per 1,5. Estesi e aumentati poi i monitoraggi esterni.
Verranno inoltre avviati nuovi sondaggi e indagini approfondite per comprendere le cause della voragine soprattutto in relazione al problema dell'acqua. Solo venerdì comunque si potrà stabilire la data di ripresa dei lavori. In quella occasione, presente anche il consulente dell'amministrazione professor Adolfo Colombo, verrà fatto ufficialmente il punto della situazione.
Mentre proseguono i lavori, sulla stampa appaiono estrapolazioni più o meno fantasiose rispetto all'iter dell'opera. Il consigliere comunale Placido Munafò pone l'accento su contenuti di una perizia di variante secondo la quale si indicherebbe "una grave instabilità" dell'area di via Cioci. Senza addentrarsi in particolari troppo tecnici, in realtà il consigliere avrebbe interpretato erroneamente le valutazioni riportate che non indicava affatto via Cioci quale fronte delicato. Errata la premessa, il seguito delle dichiarazioni di Munafò appare falsato: "Nonostante il monitoraggio riscontri un maggiore movimento del terreno proprio in quella zona - scrive il consigliere - si rinuncia all'uso della tecnologia per il consolidamento". Al contrario, le opere di consolidamento sono state svolte nel luogo ove si è formata la voragine come nei tratti precedenti e al massimo grado, privilegiando sempre e comunque la sicurezza. Lo dimostrano proprio le perizie, costate ben 5 milioni di euro, che però non sempre bastano a salvaguardare da fattori imprevedibili come quello che si è verificato sufficiente a creare un buco ma non certo a minacciare il fronte della galleria rimasto integro.
A questo proposito va ricordato che il progetto è stato vagliato da numerosi enti competenti e da diversi professionisti interni ed esterni. Tra questi ultimi il professor ed ingegnere remo Calzona, coinvolto nella progettazione del ponte di Messina, a capo di una società che ha redatto il progetto preliminare a base di gara. Successivamente il progetto è stato sottoposto ad una serie di altre verifiche. Innanzitutto da parte del massimo organo italiano di valutazione in materia, ovvero il Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Parere quest'ultimo finalizzato all'autorizzazione a svolgere l'appalto concorso. Si sono quindi svolte varie conferenza dei servizi concluse positivamente. Successivamente è stata nominata una commissione giudicatrice di cui facevano parte due tra i maggiori esperti nel settore: il già citato professor Adolfo Colombo e Lamberto Brisighella, altro docente universitario. Il progetto esecutivo presentato dalla ditta aggiudicataria è stato poi vagliato, tra gli altri soggetti, dal Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato regionale alle opere pubbliche per le Marche, dalla rete ferroviaria italiana, dal corpo forestale e dai vigili del fuoco...
 
 

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