COMUNICATO STAMPA N. 1 martedì 12 dicembre 2006
OGGETTO: Mencoboni e la tecnica del "Cantarlontano" domani al San Paolo
Un concerto natalizio intitolato "Vespro di Natale", che contiene un secolare modo di cantare antico di 400 anni, viene eseguito nella chiesa di San Paolo, in piazza della Libertà, domani (13 dicembre) alle 21,30. L'antica tecnica del 1600 del "Cantar lontano", tipicamente marchigiana, è stata riscoperta e proposta dal direttore e musicista Marco Mencoboni, clavicembalista e organista, diplomato al conservatorio di Bologna nel 1985 e protagonista del panorama musicale internazionale.
L'appuntamento al San Paolo, che rappresenta la prima tappa di un tour internazionale lungo due anni, è organizzato dalla "Società civile degli eredi dello Sferisterio" con il patrocinio di Comune e Università di Macerata.
Maceratese di nascita, Marco Mencoboni, dirigerà un ensemble di ventidue elementi che eseguiranno una polifonia rinascimentale composta nella seconda metà del 1500 e parte del repertorio del compositore e teorico musicale spagnolo Diego Ortiz. Nato nel 1525, Ortiz è celebre per il suo "Tratado de glosas" dedicato all'improvvisazione per la viola ad arco e per anni è stato maestro della Cappella reale al seguito della corte spagnola a Napoli.
Il "Cantar lontano", la tecnica che verrà eseguita durante il concerto, rompe quelle che sono le rigide regole della normale composizione del coro, disponendo gli esecutori vocali distanti tra loro e dall'organo decine di metri, e nascosti al pubblico per creare suoni suggestivi che avvolgono letteralmente l'ascoltatore. Le difficoltà, oltre ad essere acustiche per la lontananza, riguardano anche l'impossibilità di vedere il gesto del maestro a cappella. I cantanti si affidano all'orecchio e al basso d'organo regalando al pubblico musiche e canti del passato che ritornano alla luce grazie all'incessante lavoro di ricerca e di valorizzazione della musica antica da parte del maestro. Un lavoro per il quale ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra i quali quello del Metropolitan museum di New York.
Sei sono le cantorie presenti al San Paolo in cui si celano i coristi, sei cantorie "miracolosamente intatte" che diventano per una sera teatro di quello che è considerato un importante ritrovamento, tanto da sollecitare un interesse a livello internazionale.