Consiglio, sì alla vendita dell'area di piazza Pizzarello
COMUNICATO STAMPA N.1 martedì 5 giugno 2007
OGGETTO: Consiglio, sì alla vendita dell'area di piazza Pizzarello
La vendita dell'area dell'ex Foro boario di piazza Pizzarello e la conseguente attivazione della procedura di gara sono state approvate dal Consiglio comunale nella seduta di ieri sera. Nell'area retrostante la stazione delle autocorriere, al posto degli stabili che hanno ospitato per tanti anni l'officina dell'azienda acquedotto e il punto vendita della cooperativa Costaco, sorgerà quindi un nuovo complesso residenziale con parcheggi, posti auto interrati e verde pubblico.
In realtà quella di ieri è stata una ratifica ad un precedente atto consiliare che nel 2001 con l'approvazione della variante al Piano regolatore aveva inserito la zona tra quelle da riqualificare attraverso un intervento pubblico privato e, di conseguenza, reso edificabile questa parte centrale della città. Una serie di vicende poi, tra cui un ricorso al Tar e al Consiglio di Stato (nel 2003 e nel 2004) hanno di fatto dilungato fino ad oggi i tempi di realizzazione dell'intervento, una pausa che ha però permesso, come riferito dall'assessore Mauro Compagnucci, di approfondire alcune problematiche progettuali e di migliorare quindi il progetto iniziale.
Tutto ciò non ha impedito un ampio confronto tra le parti che ieri hanno discusso a lungo sul futuro della piazza. Placido Munafò ha dato il via al dibattito puntando il dito sul lato economico della questione. Il privato, secondo l'esponente del Comitato Anna Menghi, potrà acquistare i settemila metri quadrati dell'area ad un prezzo economico (circa due mila 500 euro a metro quadro) per rivendere poi ad prezzo di mercato molto più elevato (almeno 5 mila euro) considerato che la zona è al centro della città. La tesi di Munafò è stata condivisa, tra gli altri, da Giovanni Meriggi del Gruppo misto, che ha sottolineato anche i problemi alla viabilità già presenti a causa degli autobus che sostano sulla strada davanti alla stazione delle autocorriere. Anche i tre consiglieri di Alleanza Nazionale, Andrea Blarasin, Pierfrancesco Tasso e Riccardo Sacchi, riaffermando le critiche al più generale Piano casa hanno ripreso il tema della futura viabilità mettendo in luce le problematiche legate alla vivibilità nella zona.
Di diverso avviso Romano Carancini (Ds) secondo cui il Consiglio è chiamato a ratificare una decisione già presa sei anni fa quando quell'area, che secondo il gruppo di maggioranza è a vocazione residenziale, fu individuata come alienabile per una serie di vantaggi tra cui la possibilità di introitare somme da reinvestire per la riqualificazione del centro storico.
Anche Giovanni Picchio, che ha poi votato favorevolmente l'atto insieme al collega dell'Udc Ivano Tacconi, è poi intervenuto in tal senso. "Con la variante al Prg votata nel 2001 abbiamo reso quella zona edificabile prevedendo anche la relativa cubatura; dobbiamo essere coerenti visto che quella delibera l'avevamo votata quasi all'unanimità. Oggi non possiamo dire il contrario tanto più che il progetto è migliorato con la previsione di più posti auto e un piano in meno".
L'intervento del consigliere dell'opposizione è stato apprezzato dai banchi della maggioranza ed è stato chiarificatore anche per la capogruppo di Forza Italia, Deborah Pantana, che si è poi astenuta, insieme ad Uliano Salvatori, in sede di votazione finale, che ha ammesso "perplessità rispetto alla convinzione iniziale di votare contro la delibera", pur sottolineando nell'intervento la mancanza di un piano urbanistico omogeneo per la città.
Placido Munafò, nella replica ha invece respinto l'accusa di incoerenza asserendo che "le condizioni iniziali sono oggi venute meno e il risultato è solo cementificazione e edilizia residenziale ad alto costo".
Propositivo l'intervento dei due esponenti di Rifondazione comunista Reinhard Sauer e Luciano Pantanetti che hanno sottolineato la necessità di utilizzare nella realizzazione del complesso residenziale i più moderni criteri offerti dalla bioedilizia con l'impiego di impianti fotovoltaici che permettono notevole risparmio energetico.
La delibera al termine del dibattito è stata votata con 21 voti favorevoli dei gruppi di maggioranza e dell'Udc, 2 contrari del Comitato Anna Menghi e 2 astensioni del gruppo di Forza Italia.
L'atto successivo, votato con 19 sì, 5 contrari e l'astensione di Uliano Salvatori, ha dato invece il via libera all'attivazione della procedura concorsuale per individuare il soggetto acquirente ed attuatore dell'intervento di riqualificazione urbana. Via libera giunto dopo la bocciatura di un ordine del giorno dell'Udc illustrato da Andrea Beccacece che chiedeva di destinare i proventi derivanti dall'alienazione, al completamento della viabilità cittadina prevista dai piani di ricostruzione. Ma il documento non è passato perché, come ha spiegato l'assessore Mauro Compagnucci, l'amministrazione ritiene prematuro e affrettato decidere oggi. Il possibile reinvestimento del denaro sarà oggetto di una delibera e tornerà quindi in consiglio per un ampio confronto tra i gruppi.
La bozza del bando di gara allegata alla delibera, stabilisce che il prezzo di vendita posto a base d'asta è fissato in 4 milioni 400 mila euro.
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