Comune di Macerata


Consiglio, mense scolastiche e Banca Italia

COMUNICATO STAMPA N. 1 mercoledì 10 ottobre 2007
OGGETTO: Consiglio, mense scolastiche e Banca Italia

La qualità del servizio mensa nelle scuole è stata ieri sotto la lente di ingrandimento del consiglio comunale. Motivo una mozione presentata dal gruppo Menghi in cui si chiedeva il controllo sul corretto espletamento di tale servizio da parte della ditta appaltatrice (la Camst), a seguito di alcune segnalazioni non meglio specificate che l'accusano di fatti molto gravi come somministrazione cibi avariati - di cui sarebbe a conoscenza anche il dirigente del servizio - che si configurerebbero, se veri, come reati. Chiediamo che sia fatta una verifica dei fatti e che si rendiconti in consiglio hanno chiesto Placido Munafò e Anna Menghi, chiedendo anche una maggiore presenza dei rappresentanti dei genitori nel Comitato mensa. La mozione è stata respinta a maggioranza (a favore il gruppo proponente, e i consiglieri Pierfrancesco Tasso di An e Giovanni Meriggi del Pri-Gruppo misto, astenuti An, Fi e Giovanni Picchio Udc). Il Consiglio non ha ritenuto infatti di poter far proprie le accuse in essa contenute, mai riscontrate peraltro nei controlli effettuati dall'ufficio Scuola, e che i proponenti attribuiscono a "segnalazioni pervenuteci da parte di alcuni cittadini".
"Chiunque abbia verificato fatti così gravi - ha detto Federico Valori dello Sdi -La rosa nel pugno- ha il dovere morale di denunciarli a chi di dovere e non celarsi dietro una vaga segnalazione". "Non ci sentiamo di condividere accuse così pesanti - ha detto Pierfrancesco Castiglioni di An - quando sono formulate con un verbo al condizionale".
Consiglieri di entrambi gli schieramenti si sono detti d'accordo invece sul fatto di dare la massima attenzione al controllo ed al miglioramento della qualità di un servizio tanto importante per la salute dei bambini. L'assessora Federica Carosi ha annunciato che l'amministrazione apporterà dei correttivi alle condizioni del capitolato di appalto del servizio mensa di prossima scadenza, per garantire livelli qualitativi migliori. Si sta cercando - ha detto l'assessora - di introdurre gradualmente anche cibi biologici, non sempre però ben accetti all'utente anche per i maggiori costi che comportano.
Certamente non in tutte le scuole ci sono situazioni di eccellenza - ha affermato Pierpaolo Tartabini di Sinistra democratica - e oggi la tendenza di tante amministrazioni (vedi Ancona e Jesi) è quella di tornare indietro da un processo di esternalizzazione del servizio che ha preso piedi in questi ultimi anni. "Si possono apportare correttivi al disciplinare per migliorare il livello di qualità, ma un servizio esternalizzato non garantirà mai la qualità di quello gestito direttamente". Contrario all'esternalizzazione anche Luciano Borgiani dei Comunisti Italiani.
Deborah Pantana e Ivano Tacconi si sono detti d'accordo a verificare i fatti descritti nella mozione. L'opportunità di considerare le lagnanze che ci sono circa il servizio in alcune scuole va tenuta in debita considerazione - ha detto Romano Carancini (Ds). Dello stesso avviso Marco Blunno della margherita. Uliano Salvatori (Gruppo misto) ha annunciato la sua astensione non condividendo tali metodi. Mentre a favore del contenuto della mozione si è detto Pierfrancesco Tasso di An, malgrado la sua formulazione.

Il consiglio si è poi occupato della chiusura della filiale di Banca d'Italia, discutendo una mozione proposta da Andrea Blarasin di An. Il documento chiede all'amministrazione di porre in essere tutte le iniziative necessarie a salvaguardare la filiale maceratese dell'Istituto bancario, l'unica nelle Marche che verrebbe sacrificata nell'ambito di un processo di riorganizzazione dei servizi sul territorio nazionale.
La mozione è stata approvata da tutti i gruppi ad eccezione dei Comunisti Italiani che hanno votato contro (assenti il gruppo Menghi e Giovanni Meriggi del Pri - Gruppo misto). L'argomento torna per la seconda volta in consiglio comunale dopo un analogo documento votato otto mesi fa, a seguito del quale il sindaco ha scritto ai vertici di Banca d'Italia, ai sindacati di categoria ed altre istituzioni del territorio per scongiurarne la chiusura. "Ci dobbiamo opporre a questo progetto - ha detto Andrea Blarasin - anche se oggi i giochi sembrano fatti e la città sta perdendo sempre più servizi perché l'amministrazione locale manca di autorevolezza e non fa sentire la propria voce".
"In altre città - ha detto la Deborah Pantana (Fi) - c'è stata una mobilitazione maggiore a fianco dei lavoratori della banca e del mantenimento del servizio ai cittadini". "Perché Pesaro ed Ascoli hanno mantenuto la loro sede e Macerata no?" - ha chiesto Ivano Tacconi (Udc)
"D'accordo sul mettere in atto ogni forma di rivendicazione per far rivedere questa scelta - ha detto Romano Carancini (Ds) - la quale, però, non può essere ascritta alla responsabilità dell'amministrazione locale". Dello stesso parere Marco Blunno (La margherita) che ha riaffermato la volontà di salvaguardare la sede. D'accordo con le scelte della ristrutturazione degli uffici pubblici e del taglio dei costi, invece il consigliere dei Comunisti italiani, Luciano Borgiani che ha respinto la mozione.
Il consiglio ha anche approvato all'unanimità due mozioni: una sull'apertura estiva della torre civica e l'altra per lo spostamento della cassetta della posta da via Pirandello a via Roma.
 
 
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