COMUNICATO STAMPA N.1 martedì 13 novembre 2007
OGGETTO: approvato modifica allo statuto dell'Apm e rinvio per regolamento unioni civili.
Il Consiglio comunale è iniziato ieri con un minuto di silenzio per dire no alla violenza e condannare alcuni tragici eventi che hanno scosso l'Italia. Dalla strage di Nassyria di quattro anni fa, all'uccisione del tifoso laziale, alla violenta reazione che ha devastato caserme e stadi, al barbaro assassinio di due donne a Roma e a Perugia. Commemorazione anche per la scomparsa di un ex dipendente comunale, Giuseppe Moretti, deceduto il 26 ottobre.
Il Consiglio ha poi affrontato i primi due argomenti all'ordine del giorno:
Adeguamento dello statuto dell'Apm. La delibera dopo essere stata ampiamente discussa grazie anche a tre emendamenti e un ordine del giorno, è stata approvata con 23 voti favorevoli della maggioranza e 13 astensioni di An, Fi, Udc, Comitato Menghi, Giovanni Meriggi (Gruppo misto Pri) e Uliano Salvatori (Gruppo misto).
L'atto accoglie le integrazioni all'attuale statuto dell'Azienda Pluriservizi Macerata, rese necessarie per formalizzare il nuovo assetto di società a capitale interamente pubblico. La nuova connotazione acquisita dall'Apm consente ora l'affidamento diretto di servizi pubblici a rilevanza economica purchè l'Ente titolare del capitale sociale effettui un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi. Partendo da ciò, il primo ordine del giorno dell'Udc invitava l'Amministrazione a valutare la possibilità che l'Apm potesse realizzare e gestire anche il nuovo impianto natatorio di Fontescodella. Ipotesi fondata su un principio condiviso anche da Rifondazione comunista che in sede di votazione dell'atto firmato da Andrea Beccacece, Ivano Tacconi e Giovanni Picchio, si è però astenuta perché ha ritenuto tecnicamente non realizzabile la proposta, visto che i proprietari del futuro impianto sono due enti pubblici, il Comune e l'Università. L'ordine del giorno è stato poi respinto con 6 voti favorevoli (An, Udc e Giovanni Meriggi), 18 contrari della maggioranza (tranne Rifondazione comunista che si è astenuta, e 6 astenuti (Fi, Rifondazione, Maurizio Fattori di An). Al voto dell'ordine del giorno così come anche ai successivi emendamenti non ha partecipato il Comitato Menghi.
Degli altri tre emendamenti due sono stati respinti mentre il terzo, presentato da Andrea Netti (Ds), che integrava con una dicitura di legge l'articolo 33 dello statuto, è stato accolto con 18 voti favorevoli (gruppi di maggioranza tranne lo Sdi che si è astenuto), 9 contrari (opposizione) e 3 astensioni (Uliano Salvatori del gruppo misto, Socialisti democratici).
Bocciati invece dall'aula sia l'atto dei Socialisti democratici italiani, che sul presupposto che l'Apm non possa gestire tutte le tipologie di servizi proponeva di sopprimere il termine "sportivi" dall'elenco di quelli potenzialmente amministrabili dalla società di capitali (2 voti a favore dello Sdi, 23 contrari di maggioranza (tranne gruppo Sd), An, Udc, Meriggi del Gruppo misto Pri e 7 astensioni di Fi, Salvatori Gruppo misto, Sinistra democratica, Maurizio Mosca), che quello della minoranza (primo firmatario Giovanni Meriggi). Quest'ultimo, in sintesi, proponeva una modifica all'articolo n.35 sul controllo della gestione dei servizi inserendo l'impegno per direttore generale e presidente dell'Apm a riferire semestralmente ai consigli comunali degli enti associati, in merito all'andamento della società e alle strategie aziendali. E'stato respinto con 16 voti contrari di parte della maggioranza, 9 voti a favore (Fi, An, Gruppo misto Pri, Udc, Federico Valori dello Sdi, Reinhard Sauer di Rifondazione) e 7 astenuti (Sinistra democratica, Uliano Salvatori, Ulderico Orazi dello Sdi, Ruben Leporoni di Rifondazione, Luciano Borgiani dei Comunisti italiani).
Regolamento per l'istituzione delle "Unioni civili" nel Comune di Macerata.
La discussione della delibera contenente il regolamento in materia di "Unioni civili", particolarmente attesa in aula viste le numerose presenze di rappresentanti di associazioni e semplici cittadini, è stata rinviata. Il primo intervento di Marco Blunno (La margherita) ha infatti annunciato all'aula una pregiudiziale di sospensione perché la delibera non ha esaurito l'iter formale e deve quindi essere riportata all'attenzione delle commissioni consiliari prima e quarta.
Contrario a questa tesi l'intervento di Federico Valori (Sdi) che ha invece sostenuto la non
opportunità di reiterare l'atto in quanto la prima commissione ha già esaminato e votato la bozza
di delibera predisposta dagli uffici.
Messa a votazione, la proposta Blunno di sospendere e rinviare la delibera in commissione è stata accolta con 18 voti favorevoli (Fi, Udc, Uliano Salvatori del Gruppo misto, An, Ds, Margherita, Città viva) e 14 contrari (Comitato Menghi, Gruppo misto Pri, Comunisti italiani, Sdi, Rifondazione comunista, Sinistra democratica).