COMUNICATO STAMPA N. 1 martedì 5 febbraio 2008
OGGETTO: sabato conferenza del paesaggista francese Gilles Clément
Sabato prossimo (9 febbraio), alle ore 10, all'auditorium "Josep Svoboda" dell'Accademia di Belle Arti, Gilles Clément, paesaggista e ingegnere agronomo francese, terrà una conferenza dal titolo "Il giardino planetario" organizzata dal Comune di Macerata. Sono previsti interventi di Filippo De Pieri del Politecnico di Torino e Manuel Orazi della casa editrice Quodlibet, rispettivamente curatore ed editore della versione italiana di uno dei testi fondamentali dello scrittore francese il "Manifesto del Terzo paesaggio". I lavori saranno coordinati da Reinhard Sauer.
Clemént, in visita a Macerata per verificare la fattibilità di una sua collaborazione alla progettazione di un'area verde, ha influenzato con le proprie teorie e le sue realizzazioni un'intera generazione di paesaggisti europei.
Oltre alla pubblicazione di saggi e romanzi, ha realizzato numerosi parchi e giardini tra cui il Celebre Parc André Citroen e il nuovo parco di Quai Branly a Parigi, i giardini della Grande Arche alla Défense e André Matisse a Lille, gli interventi nei parchi storici di Blois e di Valloires. Attualmente in Italia sta lavorando ad un progetto di riqualificazione dell'area Tuvixeddu a Cagliari, per conto della Regione Sardegna.
Per l'entomologo Clément "il giardino inteso in senso tradizionale è un luogo privilegiato della mescolanza planetaria. Ogni giardino, fatalmente adornato di specie provenienti da ogni angolo del mondo, può essere considerato come un indice planetario. E ogni giardiniere è un intermediario che favorisce incontri tra specie che erano destinate a non incontrarsi mai. La mescolanza planetaria, originariamente regolata dall'azione naturale degli elementi, si arricchisce dell'apporto dell'attività umana, che è sempre in espansione... Il giardino planetario è una maniera di interpretare l'ecologia integrando l'uomo, il giardiniere, nel meno importante dei suoi spazi e la sua finalità è cercare lo sviluppo della massima diversità senza distruggerla. L'obiettivo è come continuare a far funzionare la macchina planetaria, come far vivere il giardino e, quindi, il giardiniere".