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Ultimo Aggiornamento: 29/03/08

Il Consiglio propone modifiche alla delibera del Consmari

COMUNICATO STAMPA N.2   sabato 29 marzo 2008
OGGETTO: Il Consiglio propone modifiche alla delibera del Consmari

Il Comune di Macerata è per il riconoscimento del Consmari quale Autorità d'ambito per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti con alcune prescrizioni, però, contenute nella delibera che è stata approvata ieri dal consiglio comunale e che propone emendamenti all'atto votato dall'assemblea dei soci del consorzio, durante una riunione svoltasi anch'essa ieri, in contemporanea alla riunione consiliare, e a cui ha partecipato il sindaco Meschini.
La posizione del comune di Macerata, ribadita dal vice sindaco Lorenzo Marconi nella replica, si sostanzia in tre punti: sospensione dell'efficacia della delibera del Consmari fino all'individuazione da parte della regione dell'Autorità d'Ambito e nel caso questa non sia il Consmari convocazione di un'assemblea per le decisioni del caso. Predisposizione del piano industriale da parte del Consmari entro il 30 giugno prossimo per consentire ai comuni soci di perfezionare i contratti di servizio. Garanzie di assorbimento entro quella data nel Consmari della Smea, la società a maggioranza pubblica costituita dal Comune di Macerata.
  La delibera, approvata con 16 voti (gruppi di maggioranza, e Ivano Tacconi dell'Udc), 8 contrari (An Fi, Udc, Gruppo misto e Federico Valori del Partito socialista) e   due astensioni (Rifondazione comunista per la Sinistra Arcobaleno), riguarda le novità future nella gestione dei rifiuti a seguito dell'individuazione da parte della regione (cui è chiamata entro il 1 luglio prossimo) degli Ambiti ottimali (Ato) di gestione dei rifiuti e dell'individuazione dell'autorità di ambito cui sarà demandata   l'organizzazione, l'affidamento ed il controllo della servizio di gestione. Nella nostra provincia due gli scenari possibili: l'individuazione della Provincia di Macerata con l'affidamento della gestione con gara di evidenza pubblica che potrebbe aprire la strada a privati, oppure del Consmari, con una gestione pubblica e la valorizzazione della decennale esperienza consorziale del nostro territorio provinciale nel settore dei rifiuti., come è stato sottolineato ieri durante il dibattito.
Una soluzione quest'ultima che vede tutti d'accordo, ma con posizioni e sfaccettature diverse sull'iter che hanno determinato la diversità di voto sulla delibera.   Rainhard Sauer (RC-Sinistra Arcobaleno) avrebbe preferito una pronunciamento più forte da parte del comune di Macerata come hanno fatto gli altri comuni consorziati, allineandosi con quella che è stata definita l'autoproclamazione del Consmari ad Autorità d'ambito. Dello stesso parere anche Federico Valori (Partito socialista) per il quale Macerata con la sua posizione più attenta a aspetti giuridici piuttosto che ad una chiara espressione di volontà politica, introduce un pericoloso elemento di ambiguità che può aprire le porte alla soluzione privatistica che sta dietro alla individuazione della Provincia come Ato, cui si è dichiarato contrario. Contraria anche Anna Menghi (Gruppo Menghi) che ha mosso critiche nella gestione dei rifiuti sia del consorzio che della Smea, chiedendo a riguardo come si inquadrerebbe la figura dell'amministratore delegato Smea che risulta essere entrato nell'organico della società. Per Maurizio Fattori (An) le modifiche proposte dal Comune di Macerata tutelano più gli interessi del comune che del Consmari. Concorde anche Giovanni Meriggi (Pri) per il quale si è troppo sbilanciati verso l'interesse della Smea, rispetto ad altri privati che svolgono tale attività. Per Silvano Iommi (Fi) quello del pubblico o privato è un falso problema, in quanto è la qualità del servizio che deve essere garantita, a meno che con la scelta del privato   non si voglia fare l'interesse di lobby.Per Romano Carancini e Marco Blunno (Ds) gli emendamenti proposti dal comune di Macerata garantiscono maggiore legittimità nel percorso per rivendicazione al Consmari la gestione integrata dei rifiuti,assicurando nel contempo la valorizzazione della Smea che è patrimonio della città e la cui integrazione nel processo in atto era prevista fin dalla sua costituzione.Durante l'esame della delibera sono state respinti alcuni emendamenti alla stessa presentati dalla consigliera di Fi Deborah Pantana.



 
 
 
 

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