Comune di Macerata


Domenica la riscoperta della Macerata Ebraica

COMUNICATO STAMPA N. 1   mercoledì 30 aprile 2008                    
OGGETTO: Domenica la riscoperta della Macerata Ebraica
 
  Un percorso alla scoperta della Macerata ebraica e delle comunità ebraiche che hanno popolato le nostre zone nei secoli passati, la storia, i luoghi e gli oggetti dell'arte cerimoniale che contraddistingue i riti ebraici, saranno al centro della conferenza "Macerata Ebraica, la storia i luoghi e l'arte cerimoniale" ch si svolgerà domenica (4 maggio) alle ore 18 nella sala Beniamino Gigli del teatro Lauro Rossi di Macerata.
  Dopo il saluto dell'assessore Massimiliano Sport Bianchini e l'introduzione del professor Gabriele Barucca, ispettore alla soprintendenza per i beni storico artistici e demo antropologici delle Marche, sarà Marta Silenzi - laureata all'Università di Macerata in Storia delle Arti applicate e dell'oreficeria con una tesi sull'arte cerimoniale ebraica - ad accompagnare il pubblico alla conoscenza dell'ebraismo nel maceratese, le cui fasi salienti appartengono ormai al passato.
  La presenza delle comunità ebraiche si registra fin dal duecento in una decina di piccoli centri quali Belforte del Chienti, Camerino, Cingoli, Corridonia, Macerata, Matelica, Recanati e Montelupone, San Severino e Tolentino, dove gli ebrei erano esperti tintori, commercianti, orefici o dediti ad attività feneratizie. Furono accolti senza discriminazioni nella Marca, provenienti dalla Salaria e dalla Flaminia e successivamente anche dal sud d'Italia e dalla Germania ma con il passaggio allo Stato pontificio vengono osteggiati dalle predicazioni antiebraiche e da bolle papali che provocano una progressiva diminuzione della loro presenza, fino all'espulsione totale verso la fine del 500, a favore di città del nord marchigiano quali Ancona, Senigallia e Pesaro che tutt'oggi costituiscono l'asse ebraico di riferimento.
  Ma l'ebraismo rimane vivo in qualche modo anche nei luoghi , come quelli maceratesi, dove non risiedono più membri della comunità ebraica. Restano tracce di vissuto e di storia testimoniate da documenti, da frammenti di costruzioni, da riferimenti topografici e ancor più presenti nella scia dei cognomi che stende un filo diretto e collegato ai vecchi ceppi nonché alle importanti vicende storiche di conversione. Tutti questi elementi permettono il recupero della memoria attraverso itinerari da poter percorrere mentalmente come fisicamente, alla scoperta di una vera e propria italianità delle origini.
 
 
 
 
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