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Ultimo Aggiornamento: 20/05/08

Telecamere in Consiglio, la replica dell'Amministrazione


COMUNICATO STAMPA N. 3       lunedì 19 maggio 2008
OGGETTO: Telecamere in Consiglio, la replica dell'Amministrazione
  L'Amministrazione (e l'ufficio stampa) non vogliono le telecamere in Consiglio comunale perché "forse hanno qualcosa di cui vergognarsi o da nascondere". Secondo il consigliere Placido Munafò, che ha scritto un comunicato stampa pubblicato dai quotidiani locali, una mozione approvata dall'assise imporrebbe l'avvio del servizio per la ripresa in video e dei lavori consiliari e il relativo inserimento nel sito web comunale. Sempre secondo il consigliere del Comitato Anna Menghi i costi del servizio sarebbero pari a 2-3 mila euro e cita l'esempio del Comune di Ancona dove il servizio sarebbe attivato "da tempo". Segue la replica dell'Amministrazione comunale.
1) La mozione approvata (vedi allegato) non imponeva la pronta attuazione del servizio. Impegnava bensì l'amministrazione comunale "a valutare la possibilità di riprendere i lavori del Consiglio comunale con riprese video da inserire nel sito web del Comune".
2) Una valutazione preliminare è stata svolta nei mesi precedenti e, tra le altre cose, ha indicato costi variabili possibili da 5 a 15 mila euro e non "il costo di 15 mila euro" che ha indicato il consigliere Munafò. I costi indicati non comprendono peraltro quello del personale che dovrà manovrare la telecamera.
3) Il Comune di Ancona svolge "da tempo" questo servizio? Così come indicato dall'ufficio stampa il Comune del capoluogo di Regione (più di cento mila abitanti), aveva allo studio una ipotesi del genere, che è ora in corso di attuazione con costi in realtà decisamente superiori a 15 mila euro. Il Comune di Ancona ha attuato infatti un contratto di collaborazione con la ditta Non solo video di Ancona per lo svolgimento di questo e altri servizi in video, per un costo pari a 7 mila euro (più iva) ogni quadrimestre (ma le sedute consiliari mensili ad Ancona sono in media due, mentre a Macerata quattro). Il Comune di Ancona, che sarebbe comunque l'unico Comune nelle Marche ad aver adottato questo servizio (l'altro ente è il Consiglio regionale), ha inoltre dovuto acquistare un server e apparecchiature specifiche per lo streaming video delle riprese.  
  Per la precisione poi questo servizio non è operativo "da tempo", come sostiene Munafò, ma da appena venti giorni su scala sperimentale e solamente in diretta, ciò significa che come riferisce lo stesso Comune, ancora la trasmissione non può essere recuperata e trasmessa fuori dagli orari del consiglio.
  Va aggiunto che l'attività di comunicazione a beneficio del consiglio comunale svolto dagli uffici comunali anconetani non prevede, come a Macerata, trasmissioni consiliari radiofoniche e televisive e comunicati stampa (eccetto che per i rari consigli comunali aperti), quindi la diretta del Comune capoluogo regionale verrebbe a compensare una carenza di comunicazione sulle attività consiliari che invece nel caso di Macerata è tradizionalmente abbondante così come la trasparenza sulle attività svolte dal Comune.    
4) La trasmissione consiliare esiste già da molti anni e la svolge Radio nuova Macerata. I cittadini che vogliono ascoltare il lavori in differita del Consiglio possono farlo collegandosi all'emittente, il giorno successivo alla seduta a partire dalle 18,15.
 
 
 
 

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