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Ultimo Aggiornamento: 10/06/08

Dal Consiglio no alle telecamere

COMUNICATO STAMPA N. 1   martedì 10 giugno 2008    
OGGETTO: Dal Consiglio no alle telecamere
  Niente videoriprese delle sedute del Consiglio comunale di Macerata. Lo ha deciso ieri l'assise cittadina respingendo, dopo una lunga discussione, la mozione del Comitato Menghi che impegnava l'Amministrazione a riprendere con l'ausilio di telecamere le riunioni del Consiglio per trasmetterle in diretta sul sito web. Venti i voti contrari al documento del Comitato, espressi dalla maggioranza e dal consigliere Uliano Salvatori (Gruppo misto) e 10 quelli favorevoli da parte del Comitato Menghi, Fi, An, Udc, Gruppo misto Pri e di Maurizio Mosca di Città viva.
  Un costo eccessivo (più di 20 mila euro per avere impianto e servizio adeguati), secondo l'Amministrazione comunale che ha risposto con l'assessore alla comunicazione Giovanni Di Geronimo, e quindi un rapporto squilibrato tra costi e benefici. Secondo l'Amministrazione, infatti, a servizio del Consiglio comunale è già attiva una serie di servizi di informazione che va dalla messa in onda integrale delle sedute su Radio nuova Macerata, agli approfondimenti in contraddittorio in onda mensilmente sull'emittente E' Tv, all'inserto centrale del periodico comunale dedicato ai capigruppo e ai comunicati stampa di sintesi di ogni seduta.
  Mancanza di trasparenza, paura di far capire ciò che succede in aula e di far partecipare i cittadini alla vita amministrativa oltre ad uno scarso impegno nel procurarsi più preventivi di spesa per quantificare i costi del servizio, sono invece le opinioni dell'opposizione. Un botta e risposta tra gli schieramenti che non ha risparmiato critiche all'operato dell'ufficio stampa.  
  Ma andiamo con ordine partendo dal costo che "non può essere una discriminante", secondo il consigliere di Città Viva Maurizio Mosca che ha avallato l'obiettivo della partecipazione diretta per colmare il distacco tra cittadini e politica, insito nella mozione Menghi. In più, la web camera ha il vantaggio di "non permettere la trasformazione delle parole dette", secondo Ivano Tacconi (Udc) favorevole ad un'aula consiliare tecnologica e, a parere di Reinhard Sauer (Rifondazione comunista), "è un'offerta aggiuntiva agli altri mezzi di comunicazione a servizio del Consiglio comunale". Pro telecamera anche Riccardo Sacchi (An) che ha condiviso l'idea di trasparenza sostenendo l'importanza di favorire "un'aula di vetro".
  Da Deborah Pantana (Fi), che ha lamentato tra l'altro la scarsità di preventivi di spesa richiesti per valutare il costo servizio, la proposta di avviare dal sito web del Comune un sondaggio di opinione per capire se la cittadinanza è interessata a seguire i lavori del consiglio in diretta.
  Il costo di 20 mila euro sarebbe invece "un lusso che il Comune non può permettersi" secondo Uliano Salvatori (Gruppo misto), concetto questo rafforzato da Federico Valori (Partito socialista italiano), contrario all'utilizzo della ripresa del consiglio e che ha invece lanciato la proposta di un blog per incentivare un rapporto diretto cittadino-Amministrazione mentre si tratterebbe di "comunicazione passiva" per Pierpaolo Tartabini (Sinistra democratica) e quindi non condivisibile.
  Opinioni diverse anche sul lavoro dell'ufficio stampa, reo, secondo alcuni consiglieri, di non riportare con equilibrio nei comunicati le posizioni di maggioranza e opposizione e di avere, in alcuni casi, troppo potere discrezionale nel produrre pareri.
  Ed è qui il nocciolo della questione secondo Romano Carancini (capogruppo Pd). "La trasparenza invocata nelle mozione è solo un pretesto per sferrare un attacco diretto all'ufficio stampa", ha sostenuto il consigliere criticando il modo di agire del Comitato Menghi e proponendo una valutazione degli attuali strumenti di informazioni oggi a disposizione per capire cosa va tolto e cosa può essere aggiunto, mentre il consigliere Marco Blunno (Pd) ha sostenuto la "buona fede e la professionalità degli addetti stampa che recepiscono e riportano sinteticamente quanto accade in consiglio". Una linea che ha trovato d'accordo Uliano Salvatori (Gruppo misto) che ha esternato la sua stima all'operato degli uffici comunali e di Federico Valori che ha parlato di "professionalità e onestà nello svolgimento del proprio ruolo".
  Ma secondo Giovanni Meriggi (Gruppo misto Pri), "si tratta in generale di una informazione a senso unico, sbilanciata verso l'Amministrazione" e, secondo il parere del Comitato Menghi "con costi sostenuti dai cittadini". Critiche anche dall'Udc con Ivano Tacconi e Andrea Beccacece che hanno lamentato imprecisioni nella stesura di comunicati che "hanno messo in difficoltà i consiglieri di minoranza".
 
 
 
 

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