Luoghi dell'anima e della memoria
Il termine osteria viene da 'oste', dall'antico francese oste, ostesse, che a sua volta deriva dal latino hospes.
Una delle prime attestazioni del termine hostaria si trova nei capitolari della magistratura dei "Signori di Notte", che, come suggerito dal nome, vegliava sulla tranquillità notturna della Venezia del XIII secolo. L'etimologia della denominazione attuale richiama la funzione del luogo che è appunto quella dell'ospitalità.
Le osterie sorsero, come punti di ristoro, nei luoghi di passaggio o in quelli di commercio che nella fattispecie sono strade, incroci, piazze e mercati. Ben presto divennero anche luoghi d'incontro e di ritrovo, di relazioni sociali. Gli edifici, spesso poveri e dimessi, assumevano importanza in base al luogo dove sorgevano e alla vita che vi si alimentava. Il vino alla mescita era l'elemento immancabile, con servizio di trattoria.
Oggi la denominazione è stata ripresa con la o senza l'h davanti.
Lungo le strade principali di Macerata vi erano diverse osterie storiche:
Hostaria di Barroccio con Posta 1505
Hostaria comunale di Potenza con Posta 1500 a Villa Potenza
Hostaria dei Tre Galli 1600
Hostaria di Sforza Antonio Costa 1700
Osteria della Posta 1808 nei pressi dell'Arco Pio, ora piazza della Vittoria
Osteria di San Salvatore con Posta 1809 in piazza Annessione
Osteria Il Giardinetto in piazza Nazario Sauro, locale pulito con caratteristico pergolato e cucina all'ingresso, frequentato soprattutto da viaggiatori di commercio
Locanda della Pace poi Casa Ferramenti birreria, in via Tommaso Lauri, dove soggiornò Giuseppe Garibaldi.