COMUNICATO STAMPA N. 1 martedì 18 maggio 2010
OGGETTO: Domani l'inaugurazione della mostra L'occupazione italiana della Libia
La storia del dominio coloniale italiano in Libia è rievocata nella mostra che verrà inaugurata domani (19 maggio) all'auditorium San Paolo, alle ore 17, intitolata L'occupazione italiana della Libia, violenza e colonialismo.
La mostra è stata ospitata con grande successo in diverse città italiane come Firenze, Trieste e Ancona.
La mostra, rielaborata da fonti provenienti da musei, archivi pubblici e privati, e dalle biblioteche libiche e italiane, ricostruisce le diverse forme di violenza che gli italiani perpetrarono in Libia durante l'occupazione dal 1911 al 1943.
Gli oltre settanta pannelli illustrano non solo i diversi momenti storici, ma trattano anche temi e personaggi che hanno caratterizzato un determinato periodo o evento. L'esposizione è pensata con un percorso storico-didattico, tematico e cronologico, inoltre ogni pannello è composto da una breve scheda riassuntiva, da foto, documenti, grafici, cartine e cronologie.
I temi trattati sono divisi in sei sezioni, contraddistinti da colorazioni diverse: Il colonialismo, i cui pannelli sono dedicati alla ricostruzione del colonialismo europeo, in particolare in Africa; L'occupazione e le deportazioni in cui l'impresa coloniale italiana in Libia è ripresa nelle sue manifestazioni più violente, con eccidi e deportazioni di centinaia di resistenti nelle carceri; La "riconquista" in cui viene trattato l'avvento del fascismo e la sua politica coloniale, che portarono le operazioni militari a colpire soprattutto i civili; I campi di concentramento che rappresentano le deportazioni della popolazione della Cirenaica in quindici campi di concentramento, e i numerosi decessi per gli stenti, le malattie e la fame; La "valorizzazione" della colonia che tratta dell'amministrazione e dello sfruttamento delle terre della Libia ormai pacificata; La guerra e la fine del colonialismo italiano dedicata al periodo della Seconda guerra mondiale, durante la quale ripresero internamenti e deportazioni di libici, ebrei e stranieri accusati di collaborare con il nemico.
La mostra dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea, è curata dallo storico Costantino Di Sante, professore dell'Università di Teramo, il quale ha compiuto le sue ricerche presso il Libyan studies centre di Tripoli, e ha la collaborazione dell'Università di Macerata e il patrocinio del Comune di Macerata.
L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 4 giugno e sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. I gruppi e le scolaresche sono invitati a prenotare le visite presso la segreteria organizzativa: Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea "M. Morbiducci", tel. 0733/237107, e-mail isrec@emporanea.191.it.
Infine giovedì 27 maggio alle ore 16 si terrà il seminario Colonialismo e violenza: il caso della Libia, all'aula magna dell'Università di Macerata. Coordinato dalla professoressa Natascia Gattucci dell'Università di Macerata, interverranno il professore Uoldelul Chelati Dirar dell'Università di Macerata e il professore Costantino di Sante dell'Università di Teramo. Al termine dello stesso seguirà la visita guidata alla mostra.