"Non è la protesta della casta ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni e il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili". Così il sindaco Romano Carancini si esprime in una lettera rivolta ai propri concittadini per metterli al corrente del fatto che ha scelto di aderire al cosiddetto Sciopero dei sindaci, indetto dal Comitato direttivo dell'Anci per protestare contro gli effetti della manovra finanziaria del Governo.
La mobilitazione, che ha interessato l'intero territorio nazionale, è stata fissata per oggi (15 settembre) giorno in cui il primo cittadino di Macerata, contestualmente a tanti altri suoi colleghi, ha restituito simbolicamente al Prefetto, Vittorio Piscitelli, che ha incontrato questa mattina alle 12 nel Palazzo del Governo, le proprie deleghe sulle funzioni di anagrafe e stato civile, circostanza che comunque, nonostante la prevista chiusa simbolica degli uffici preposti per cinque minuti, dalle ore 10 alle ore 10,05, non ha comportato gravi disagi agli utenti. E a questo proposito il sindaco, in un'altra lettera inviata al Prefetto tiene a precisare che "il personale impiegato nei servizi interessati, nel pieno rispetto della disciplina contrattuale, nel periodo di tempo nel periodo di tempo considerato, è stato impiegato in altre attività".
"Si tratta di una forma di protesta molto forte - afferma il sindaco Carancini - alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali. Il senso dell'iniziativa è quello di portare a conoscenza della cittadinanza quali potrebbero essere le conseguenze delle scelte adottate dal Governo.".
E ancora, rivolgendosi ai cittadini, Carancini afferma: "Non vogliamo peggiorare la qualità della vostra vita ma cercare di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i vostri diritti. Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente. Ogni anno i Comuni - conclude il primo cittadino - hanno portato soldi alle casse dello Stato per un totale di oltre tre miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare e noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi". (lb)