Comune di Macerata


Ultimo Aggiornamento: 04/12/12

Tavola Rotonda. Giuseppe Peranda maceratese

 
Marco Mencoboni
Marco Mencoboni

Il 23 novembre 2012, ore 18, Palazzo Buonaccorsi di Macerata

 

La tavola rotonda è concentrata sui
dettagli delle recentissime scoperte che attestano che Giuesppe Peranda era maceratese e che contribuiscono ad una maggiore
definizione di importanti aspetti della storia culturale della nostra città.

 

 

Saranno presenti


Irene Manzi, vicesindaco e assessore alla Cultura di Macerata
Marco Mencoboni, musicista e direttore artistico del Cantar Lontano Festival
Paolo Paoloni, ricercatore

Mauro Borgioni, cantante

 

Nel corso della tavola rotonda saranno mostrati e  i documenti
recentemente ritrovati.

 
 

Uno scrupoloso lavoro di ricerca attivato da Marco Mencoboni presso l’Archivio della Cattedrale di Macerata ha consentito al Prof. Paolo Paoloni di individuare finalmente con certezza l’atto di battesimo di Giuseppe Peranda, battezzato dunque a Macerata in Cattedrale il 4 aprile del 1626.

Di questo artista, ora certamente maceratese, figlio di Alessandro Peranda e Francesca Ciaramora, quinto di 12 figli, rimangono attualmente 66 composizioni tra cui diverse opere.


Bernhard dovette ritornare da Dresda a Roma per portare con se il famoso mobilitatore degli affetti, il maestro di cappella Gioseffo Peranda A Johannes Mattheson

 

Dobbiamo questa bella descrizione di Giuseppe Peranda, cantante e compositore morto a 49 anni a Dresda nel 1675, dopo aver ricoperto per anni la carica di Primo Maestro di Cappella della città. Lo stesso Christoph Bernhard descrive come luxurians lo stile
compositivo del giovane italiano e il musicologo Wolfgang Printz, nel 1677 parla della sua Meravigliosa efficacia dell’espressione dei sentimenti.


Un musicista dunque molto importante, se dopo 40 anni dalla sua morte Johann Sebastian Bach copierà di suo pugno alcune sue composizioni per eseguirle diverse volte a Weimar tra il 1715 e il 1718.


Definito nel 1694 da Agostino Rossi Giuseppe Peranda da Macerata nel suo volume Notitie historiche di Mont' Alboddo, Peranda è stato tuttavia fino ad oggi considerato romano dalla moderna musicologia, poiché agli anni trascorsi a Roma forse alla scuola di Bonifacio Graziani e Giacomo Carissimi, si dovevano le prime evidenze delle sue grandi doti di musicista.


I bombardamenti su Dresda hanno con ogni probabilità cancellato per sempre gran parte delle sue musiche e delle sue testimonianze ma molte delle sue composizioni furono per fortuna ricopiate a fine ‘600 da musicisti di passaggio a Dresda; grazie a questo certosino lavoro di copiatura molte sono giunte fino a noi conservate in diversi archivi in Europa. A Mosca si conserva addirittura una copia del suo “Cantamus Domino a 3 voci” copiato a metà ‘800.


E’ di poche settimane fa, grazie alle ricerche di Ricardo Simian e Marco Mencoboni, il ritrovamento a Kromerí¸, un piccolo villaggio della Repubblica Ceca, di un’imponente messa a 6 voci con coro e orchestra che risulta essere in più parti la messa ricopiata ed eseguita a Weimar da Johann Sebastian Bach, il cui autografo è oggi conservato nel fondo Mendelssohn a Berlino.

 
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