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Ultimo Aggiornamento: 09/05/13
 

“I gemellaggi per un’Europa dei cittadini”, l’Aiccre in piazza insieme ai comuni marchigiani

 

Il sindaco Carancini: "I gemellaggi hanno dato un contributo determinante alla nascita della coscienza europea e sono il modello a cui guardare, affinché a un’Europa degli stati e della moneta unica, subentri in un tempo ragionevolmente veloce un’Europa dei popoli”

 
giovedì 9 maggio 2013
cara
Il sindaco Carancini durante il suo intervento

In un periodo interessato da forti cambiamenti, attraversato dalla crisi politica ed economica, come quello attuale, i gemellaggi, che sono stati fattori di unificazione e democrazia, devono continuare a svolgere il loro fondamentale ruolo di volano di democrazia dal basso nella prospettiva di una sempre maggiore integrazione europea dando ai cittadini la possibilità di scoprire i benefici dell’esistenza dell’Unione europea e di discutere insieme il suo futuro.

  Questo in sintesi il messaggio lanciato da Emilio Verrengia, segretario generale dell’Aiccre, che questa mattina in piazza Cesare Battisti,  ha aperto la manifestazione I gemellaggi per un’Europa dei cittadini organizzata dall’Associazione in occasione della Giornata dell’Europa nell’ambito della festa d’Europa 2013.

  Presenti alla manifestazione il sindaco Romano Carancini, il vice sindaco Federica Curzi, Paola  Mariani in rappresentanza della Provincia di Macerata, Vittoriano Solazzi, presidente del Consiglio regionale delle Marche nonché presidente della Federazione regionale dell’Aiccre Marche, Michele Picciano, presidente dell’Aiccre e Giuseppe Valerio, presidente della Consulta Aiccre “Cittadinanza Europea e gemellaggi”

  L’Europa e i suoi cittadini, i rapporti di amicizia, fratellanza, conoscenza e unione sono state le parole ricorrenti di questa giornata, tutte insieme a tessere un filo rosso che ha attraversato l’intera manifestazione, la quale ha riunito in piazza anche i sindaci dei primi dieci Comuni gemellati delle Marche e quelli che hanno partecipato all’Assemblea costituente dell’Aiccre, il 25 e il 27 gennaio del 1952 premiati, proprio per questi motivi, dall’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa.

  Con un inciso dell’Inno alla gioia, “Abbracciatevi moltitudini” è iniziato il saluto del sindaco Carancini che ha sottolineato come quello del 9 maggio sia “un giorno importante per la nostra Europa che vuole ricordare simbolicamente e solennemente la dichiarazione che Robert Schuman il 9 maggio 1950 fece proponendo la creazione di una Comunità Europea del carbone e dell’acciaio”.

  Carancini, sottolineando come Macerata abbia sempre creduto nei valori dell’amicizia e della fratellanza, ha ricordato i gemellaggi stretti con Weiden, cinquant’anni fa, e con altre significative  realtà europee tra le quali Issy Les Moulineaux  e Floriana.

  “Tutto ciò è stato importante perché i gemellaggi hanno dato un contributo determinante alla nascita della coscienza europea e sono il modello a cui guardare, affinché a un’Europa degli stati e della moneta unica, subentri in un tempo ragionevolmente veloce un’Europa dei popoli”.

  

 
piazza
L'intervento del vice sindaco Federica Curzi

Alla piazza si è ispirato invece l’intervento del vice sindaco Federica Curzi: “Abbiamo scelto la piazza per celebrare questa giornata. Abbiamo scelto di restituire un’immagine visiva di quello che significa l’Europa Unita secondo noi. Da sempre la piazza è il simbolo della cittadinanza. Cittadinanza intesa come sostanza, identità, significato di una città intesa come civitas, come saggiamente la chiamavano i latini, distinguendola da urbsche sono invece le mura, i palazzi, il contenuto formale di una città. Una città che si ritrova nella piazza, nell’agorà, è una città che parla, che discute, che si confronta, che vive i problemi e le opportunità della cittadinanza. Una città e una cittadinanza attive. Abbiamo scelto la piazza per essere già dentro il tema scelto dalla Comunità Europea per quest’anno: perché il 2013 è l’anno europeo dei cittadini.

Vorrei essere all’altezza di un compito che mi sono prefissa oggi: rappresentare i volti, i sentimenti, i valori e l’umanità che hanno ispirato la creazione dell'Unione Europea in cui viviamo oggi. C’è un modo semplice e diretto per farlo: la memoria dei nomi e dei cognomi di coloro che con il loro impegno e la loro motivazione hanno pensato e voluto quell’idea e quel progetto di Europa in cui viviamo oggi. Combattenti della resistenza, avvocati, uomini di stato, sono questi i padri fondatori dell’Europa, un gruppo eterogeneo di persone mosse dagli stessi ideali: la pace, l'unità e la prosperità”.

  Il vice sindaco ha ricordato infine come Macerata festeggia l’Europa il 9 maggio di ogni anno da 7 anni, con partecipazione, inclusione, socialità, divertimento, buone pratiche e tradizioni, sapori e saperi provenienti da tutti i paesi europei.

  “L’Europa che festeggiamo oggi è un’idea, è il progetto di quei padri fondatori realizzato e che però continua a camminare sulle gambe degli attuali capi di stato, amministratori locali, associazioni e cittadini. Sarebbe ingiusto considerare l’Europa unita un traguardo raggiunto – ha conclusola Curzi. Piuttosto, è soltanto non considerandola fatta che ciascun Comune, Città, Paese - attraverso nuovi patti di gemellaggio e nuovi scambi tra comuni gemelli, dialogo, e relazioni potrà camminare unitamente verso quello scopo di tutti e di ciascuno dei 27 attuali paesi membri: costruire l’identità europea.  Soltanto così, da quell’idea visionaria di Robert Schuman potranno nascere gli Stati Uniti d’Europa” (lb)

 
 
 
 

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