Con la conferenza Amor vacui a cura di Elisabetta Bucci, docente della Scuola di Comunicazione e Pedagogia Musicale SPECOM; in programma giovedì prossimo (13 febbraio), prosegue la serie di interventi artistico – culturali promossi da Punto. Temporary Gallery, con il patrocinio del Comune di Macerata, uno spazio indipendente dedicato alla cultura e all’arte contemporanea, attento alle nuove espressioni artistiche ed aperto ai giovani lavoratori dell’arte, inaugurato lo scorso primo febbraio con la mostra collettiva Horror vacui.
Si tratta dello spazio espositivo di via Tommaso Lauri n. 5 organizzato da Veronica Vitali e Cecilia Ferraro secondo un progetto specifico che ha come obiettivo quello di trasformarlo da indipendente temporaneo a luogo stabile, aperto ad incontri e scambi tra realtà socio-culturali di diversa importanza quali conferenze, mostre, presentazioni di libri, incontri con artisti e gallerie che consentirà il coinvolgimento di un pubblico sempre più eterogeneo e che non comprenderà esclusivamente gli addetti ai lavori. L’obiettivo finale è quello di promuovere l’arte contemporanea, indagando nuovi linguaggi artistici tesi all’innovazione e alla sperimentazione.
I prossimi appuntamenti in calendario sono dal 18 a20 febbraio con la presentazione della tesi di laurea all’Accademia di Belle Arti di Macerata con personale dell’artista Federico Borroni, il 22 dello stesso mese con l’intervento della galleria d’arte livornese Carico Massimo relativo alla nascita di nuovi spazi espositivi autogestiti da artisti con video proiezione del documentario Gli dei partono dell’artista Colin Darke e, infine, il 22 febbraio con l’inaugurazione del ciclo espositivo Due artisti a confronto, mostra di Luca Pirozzi e Beniamino Strani sul tema della serialità, in relazione all’opera di Colin Darke.
“Punto. Temporary Gallery – afferma Veronica Vitali - offre un nuovo modo di pensare le figure dell’artista, del fruitore e dello spazio espositivo, proponendo incontri in cui la collaborazione trasforma l’evento in un percorso di partecipazione attiva e crescita culturale. Sottolinea, inoltre, la natura temporanea e precaria dei luoghi deputati all’arte, condizione ormai costante della contemporaneità, ma anche la necessità di produrre sapere indipendente, di costruire percorsi alternativi, di creare relazioni. Ecco perché la sua sede vacante è un ex locale commerciale concesso in comodato d’uso dal proprietario”. (lb)