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Incontro alla Bottega del Libro con Tullio Moneta

locandina incontro

Incontro in libreria con Tullio Moneta

Alla Bottega del Libro Domenica 30 Marzo alle ore 17:30 incontro con Tullio Moneta.

Interverrà Giorgio Rapanelli, autore del libro "Mercenario. Dal Congo alle Seychelles - La vera storia di Chifambausiku- Tullio Moneta". Presenta Maurizio Verdenelli.

 

Tullio Moneta nasce in Istria, in un paesino vicino Fiume (Rijeka), il 9 maggio 1937 . Durante la Seconda Guerra Mondiale, la famiglia si trasferisce in Italia, prima a Nocera Umbra, poi a Macerata, dove Moneta passa la sua adolescenza e la prima giovinezza, prendendo il diploma di Ragioniere e praticando atletica leggera.

Lavorò due anni, fino al 1961 a Milano, all’Alemagna, e successivamente, con ottima retribuzione, in una compagnia francese di importazione ed esportazione nell’Africa francofona, fino al 1964.

Durante un periodo di ferie in Sudafrica egli accompagnò “ Gino Tozzi in Congo, durante la rivolta dei Simba . Tozzi doveva incontrare il regista Gualtiero Jacopetti, che aveva già “girato” il noto “ Africa Addio ”.

Fu in quella occasione che conobbe l’ex-ufficiale britannico durante il Secondo Conflitto mondiale, il colonnello “ Mad Mike Hoare, comandante del Quinto Commando dei mercenari di provenienza “anglosassone” (sudafricani, rodesiani, inglesi, irlandesi, scozzesi, neozelandesi, americani, tedeschi, più gli scout katanghesi e tre italiani). Mike Hoare si era preso il soprannome di “mad”, quando aveva sparato agli alluci di un suo soldato, giovane promessa del football sudafricano, punendolo per aver violentato e assassinato una giovane congolese ed impedendogli in tal maniera di giocare per sempre.

Moneta divenne il quarto italiano del Quinto Commando, arruolato come sottufficiale di collegamento col grado di “sergente”, seguito da cinque mesi di addestramento con i paracadutisti belgi dei “ Dragon Rouge ”, dato che Tullio Moneta non aveva fatto il servizio militare in Italia.

Grazie alla conoscenza del francese e dell’inglese, il suo lavoro consisteva nel fare da interprete ad Hoare con il generale Mobutu e con gli alti vertici dell’ Armée Nationale Congolaise , che, sostenuta dall’Occidente e dall’ONU, combatteva i Simba, a loro volta sostenuti militarmente e addestrati dalla Cina comunista, dai Paesi dell’Est e dai castristi cubani, comandati per breve tempo pure da Che Guevara.

Fu poi trasferito nella zona in cui operava il Quinto Commando, ossia da Albertville (oggi Kalemie ) e lungo tutto il territorio che costeggia il lago Tanganika. Partecipando a battaglie campali e a continue azioni di guerriglia contro i Simba, rese possibili dall’appoggio, dalle informazioni e dalle “guide” delle popolazioni congolesi che vedevano i mercenari come liberatori dalle angherie e dai massacri operati dai Simba, Tullio Moneta veniva progressivamente promosso sul campo, per attitudini militari e di comando, raggiungendo nel 1967 il grado di “maggiore”.

Nel 1966, partecipò alla seconda liberazione dei Stanleyville, (oggi Kisangani ), dove vennero salvati civili bianchi e missionari.

Fu pure ferito: la prima volta lievemente al braccio ed una seconda volta, gravemente, al ventre per lo scoppio di una mina. Trasportato urgentemente in Sudafrica, fu salvato.

I suoi comandanti, oltre al colonnello Hoare, furono il colonnello John Peters e, infine, nel 1967, il colonnello George Schoeder.

Quando ci fu la rivolta di Bob Denard del Sesto Commando mercenario e di Jean Schramme dei Leopard, senza l’appoggio delle potenze occidentali, conclusasi con la sconfitta di Bukavu e la fuga nel confinante Ruanda, i mercenari del Quinto Commando non parteciparono alla rivolta e furono smobilitati.

Il maggiore Tullio Moneta fu arrestato a Leopoldville e poi rilasciato.

Ritornato in Sudafrica, iniziò la carriera di attore, girando una quindicina di film come protagonista o comprimario, recitando in televisione e in teatro.

Nel 1977, partecipò come consulente militare con il colonnello Hoare nel noto film “ I quattro dell’Oca Selvaggia ” con Richard Burton, Richard Harris e Roger Moore.

Fu in quell’occasione che maturò la decisione di Tullio Moneta e di Mike Hoare di organizzare il “ golpe delle Seychelles ” contro il presidente usurpatore AlbertRené, che era sostenuto dal blocco orientale, per rimettere al potere il legittimo presidente filoccidentale in esilio James Jimmy Mancham. Al progetto partecipavano i servizi segreti del Sudafrica, degli USA, il governo in esilio delle Seychelles, il “ Mouvement pour la Resistence ”, presente nell’isola e in contatto con James Mancham, e il governo del Kenya.

Il 25 novembre 1981 iniziò l’operazione al comando di Mike Hoare, vicecomandante Tullio Moneta, con la partecipazione di ex-ufficiali del Quinto Commando e di volontari del “ Recce Commando, un corpo speciale patriottico sudafricano: in tutto 44 elementi altamente addestrati e con kalashnikov AK47 , nascosti nei loro borsoni da viaggio. Giunsero all’aeroporto di Mahénelle Seychelles come un gruppo di “rugbisti” per una vacanza turistica nell’isola e la vicenda si sarebbe dovuta risolvere senza vittime, in quanto i militari delle Seychelles, insieme ai soldati tanzaniani e nord coreani, non rappresentavano un problema.

Alla dogana venne, però, scoperto il kalashnikov nel doppiofondo del borsone di un “rugbista”.

Ci fu la reazione dei poliziotti dell’aeroporto, che uccisero un giovane del “Recce”, Johann Fritz, rampollo di una ricca famiglia sudafricana. Iniziò uno scontro a fuoco, in cui morì un ufficiale delle truppe delle Seychelles. Fallita la sorpresa, i golpisti catturarono un Boeing 707 dell’Air India che era atterrato per rifornirsi di carburante e si fecero trasportare in Sudafrica, dove vennero arrestati e processati. Mike Hoare, Tullio Moneta e pochi altri furono condannati ad alcuni anni di reclusione e, dopo un breve periodo, rimessi in libertà.

Tullio Moneta, oltre ad occupare il suo tempo nel mondo dello spettacolo e in viaggi di piacere in tutto il mondo, fu incaricato di portare armi e aiuti umanitari ai secessionisti del Biafra, conoscendo, con l’occasione, l’ex-Marò della Marina Militare Italiana Pier Giorgio Norbiato, che mori in seguito combattendo eroicamente, e riabbracciando il comandante “ Taffy Williams, già Military Police nel Quinto Commando, che lasciò per ultimo il Biafra.

Nel 1986 incontrò in Congo, ai confini col Sudan, il colonnello John Garang (1945-2005), leader del Sudan People’s Liberation Army ( SPLA ) per consegnargli 1000 kalashnikov ed armamenti vari per conto di chi voleva aiutare le popolazioni sud sudanesi a conquistare l’indipendenza dal Sudan.

Venne pure messo da “Servizi” occidentali alla guida di pericolose operazioni di intelligence in alcuni Stati africani, in Europa, nei Balcani, in Iraq e in Afghanistan. Ciò fino all’età di sessanta anni.

Scrisse di lui il colonnello Hoare nel suo libro “ The Seychelles Affair ”: “ Lo ricordo come un soldato eccezionale e un grande leader di uomini… ”. E, omaggiandolo di un modellino realizzato in prigione della goletta “Sylvia” con cui aveva navigato per tre anni nel Mediterraneo, Hoare gli scrisse la seguente dedica: ” Ciò è stato fatto con affetto e vorrei presentartelo con quel sentimento che segna la nostra amicizia, per il tuo perseverante coraggio e la tua forza in queste condizioni ingiuste e abominevoli .

 

 
 
 

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