COMUNICATO STAMPA N.1 martedì 11 gennaio 2005
OGGETTO: Consiglio, adesione al progetto della Quadrilatero e piani di recupero
Protocollo di intesa per realizzazione quadrilatero di penetrazione viaria. Aderisce con riserva, il Comune di Macerata, al protocollo di intesa per la realizzazione dell'asse viario previsto dalla Quadrilatero spa sul territorio comunale. Il Consiglio, ieri sera, ha infatti dato via libera al progetto ponendo, con un emendamento del capogruppo Ds Romano Carancini, precise condizioni in merito alla completa realizzazione dell'intervalliva lungo l'asse Sforzacosta - Villa Potenza e al conseguente stanziamento di un adeguato impegno economico.
Una condizione giudicata troppo restrittiva da Alleanza Nazionale che, al momento del voto, per protesta è uscita dall'aula. Secondo il capogruppo Pierfrancesco Castiglioni infatti si tratta di "una forzatura inaccettabile per la Quadrilatero spa in quanto si aggiungono interventi non previsti". Contrari alla delibera, ma con diversa motivazione, anche i consiglieri di Rifondazione comunista e Comunisti italiani che, con Luciano Borgiani (capogruppo Rc), hanno ritenuto il "progetto inventato, di notevole impatto ambientale e inesistente dal punto di vista dei finanziamenti". Dopo un lungo dibattito, il sì di Macerata al protocollo di intesa è stato espresso con 22 voti favorevoli (gruppi di maggioranza, Ivano Tacconi del Ppe, Giovanni Picchio del Cdu, Gian Mario Maulo dei Democratici città dell'uomo), 3 contrari (Fabrizio Giustozzi, Luciano Pantanetti di Rifondazione comunista, Luciano Borgiani dei Comunisti italiani) e 1 astenuto, Carlo Babini (Democratici città dell'uomo).
Rimangono, quindi, perplessità sul progetto della grande viabilità maceratese che sono emerse nel corso del dibattito e sono relative soprattutto all'investimento economico e al meccanismo di autofinanziamento da parte dei Comuni, attraverso l'introito dell'Ici che dovrebbe derivare dai futuri insediamenti produttivi che si svilupperanno in seguito alla costruzione delle infrastrutture.
Anna Menghi, in disaccordo con l'emendamento presentato dai Ds perché "inconcludente e poco rilevante per il tracciato", non ha partecipato al voto criticando il progetto della Quadrilatero e rimarcando la poca chiarezza "su chi dovrà sostenere la spesa in caso di fallimento del meccanismo relativo all'Ici".
Gian Mario Maulo (Democratici città dell'uomo) si è mostrato critico ma ha ritenuto valida la possibilità di "mettersi in gioco chiedendo alla società azioni impegni precisi". Anche Ivano Tacconi (Ppe) ha manifestato "perplessità e amarezza per la città" ma ha accettato di porre condizioni alla società pur di vedere realizzate le strade. Giovanni Picchio (Cdu) ha votato la delibera emendata perché "bisogna avere certezze prima di dare mandato al sindaco di firmare e chiarire dove sono i finanziamenti per le strade di Macerata".
Nella maggioranza Adriano Ciaffi (capogruppo Popolari per la Margherita) ha ricordato che Macerata è stata criticata per l'iniziale titubanza ma "è stata poi un esempio per gli altri Comuni perché protagonista di approfondimento e correzione del progetto iniziale". Romano Carancini (Ds) ha sottolineato che "il piano viario, che vede tre maceratesi ai vertici della Quadrilatero spa, in realtà danneggia Macerata perché finanzia solo 3 dei 12 chilometri di strada intervalliva".
Piano di recupero del centro storico. Via libera poi da parte del Consiglio al Piano di recupero del centro storico. Con l'ausilio di strumentazioni informatiche, l'assessore ai Beni culturali Mauro Compagnucci ha illustrato l'insieme di norme tecniche che costituiscono il nuovo strumento urbanistico. Permetterà di uniformare gli interventi sugli edifici all'interno delle mura urbiche valorizzando l'ambiente del centro storico. In particolare, il piano pone attenzione alla colorazione delle facciate, alla qualità delle pavimentazioni, agli elementi architettonici e al problema estetico causato dagli impianti di radiotelefonia sulle fronti degli edifici. La delibera è stata criticata dalle opposizioni soprattutto per la mancanza di approfondimento e la carenza in alcuni punti. Su questa base Anna Menghi ha invitato l'Amministrazione a sospendere l'atto. Il piano è stato adottato con 20 voti favorevoli (maggioranza, Cdu, Gian Mario Maulo dei Democratici città dell'uomo), 1 contrario (Anna Menghi) e 6 astenuti (Fi, An, Carlo Babini dei Democratici città dell'uomo).
Piano di recupero di Ficana. Unanimità di consensi invece per il Piano di recupero delle case di terra di Ficana. Un passo importante per il la sistemazione di un quartiere in terra cruda che rappresenta una singolarità assoluta a livello nazionale. Soddisfazione è stata espressa dall'assessore ai Beni culturali, Mauro Compagnucci, che, oltre al Consiglio comunale, ha ringraziato i progettisti e tracciato le linee urbanistiche che riporteranno a nuova vita l'antico quartiere caratterizzato dalla "disomogeneità" che gli fa acquistare un valore unico. Attualmente circa l'80% delle case sono state acquisite dal Comune. L'approvazione del progetto preliminare permetterà ora di accedere ai fondi europei (circa 1 milione e mezzo di euro) che la Regione ha messo a disposizione per le case di terra. La futura destinazione d'uso delle singole unità sarà legata a residenza che potrà anche essere stagionale, per studenti o per scambi cultural. Una sola abitazione avrà però destinazione museale e servirà quindi come memoria. Sarà infatti ricostruita nei minimi dettagli sia a livello strutturale che negli arredi e nei modi di abitazione. Infine avrà l'originario aspetto anche il selciato e la viabilità interna al quartiere.