"Carlo Urbani, la voce di un fiore di loto" è il titolo dello spettacolo che, venerdì 28 gennaio, sarà in scena al Lauro Rossi presentato dalla compagnia Teatroluce, per la regia di Paolo Pirani, Cristina Birilli e Michele Ceppi che sono anche autori del testo.
La serata, promossa dall'associazione italiana Carlo Urbani in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune, avvicinerà lo spettatore alla conoscenza più intima di questo grande personaggio ricco di umanità, morto per la sua straordinaria vocazione ad aiutare il mondo a sconfiggere le più gravi malattie.
"E' un viaggio intorno all'uomo" afferma Pirani nelle note di regia "il desiderio è stato di raccontare Carlo Urbani come una persona che affronta i dolori e le gioie, le incertezze e le speranze di ogni giorno e soprattutto come uno che la personale battaglia ingaggiata non contro, ma per la vita, l' ha vinta rimettendoci la sua".
Lo spettacolo si struttura come un racconto con una narrazione a più voci che, di volta in volta, prende la forma del dialogo o del monologo che parte e finisce sull'uomo, sui suoi sentimenti, i suoi dolori le sue rinunce. Come nel momento in cui Urbani riununciò ad abbracciare i figli per l'ultima volta evitando loro il contagio e strinse la mano della moglie e compagna d'avventura, quando ormai parlava a malapena con gli occhi.
Sul palcoscenico oltre ai tre registi, Mugia Bellagamba, Mauro Pierfederici e Dante Ricci. Luci e suoni sono a curi di Roberto Magrini e Marco Santarelli, la scenografia e i costumi di Teatroluce, le musiche di autori vari.
"Dal quel fiore di loto" conclude il regista "calpestato dal sandalo inconsapevole di un maligno viandante (la Sars) si è levata la voce forte di un insegnamento, che non muore, come mai muoiono le grandi idee".
Il costo del biglietto è di 15 euro per tutti i settori. La biglietteria dei Teatri, in piazza Mazzini, per informazioni e acquisti è aperta nei giorni feriali dalle 10,30 alle 13 e dalle 17 alle 19,30 - tel.0733/230735.