COMUNICATO STAMPA N. 2 mercoledì 22 marzo 2006
OGGETTO: L'architetto Peter Eisenman venerdì a Macerata

Il museo dell'Olocausto inaugurato lo scorso anno a Berlino, è l'opera che meglio incarna la teoria progettuale corrente di Peter Eisenman, architetto e teorico americano di fama internazionale, che venerdì (24 marzo) alle 16 sarà protagonista di un incontro, organizzato dall'assessorato comunale alla Cultura, nell'auditorium Josef Svoboda dell'Accademia di Belle Arti.
All'incontro prenderanno parte anche Stefano Chiodi, insegnante di storia dell'arte all'Accademia di Belle arti, Manuel Orazi, rappresentante della casa editrice maceratese Quodlibet che ha pubblicato un'analisi critica di Einsenamn nel volume "Giuseppe Terragni: trasformazioni, scomposizioni, critiche", e Reinhard Sauer consigliere comunale.
Filo conduttore del dibattito la "Passività radicale. Architettura dopo la società dello spettacolo", un tema di stretta attualità che consentirà al grande professionista americano di intervenire sui cambiamenti nel settore dell'architettura dopo le tristi vicende dell'11 settembre.
Nato nel 1932 a Newark nel New Jersey, Peter Eisenman, ha disegnato una vasta gamma di progetti tra cui piani residenziali e di urbanistica, soluzioni originali per istituzioni educative e una serie di abitazioni private innovative, conducendo, probabilmente più di ogni altro architetto operante oggi, una carriera fuori dall'ordinario nella ricerca di una dialettica fra opposti architettonici. Con riferimenti alle strategie retoriche, alle alienazioni sociali e alle forme architettoniche esistenti, il lavoro teorico di Eisenman trova fondamenta in Friedrich Nietzche, Naom Chomsky e Jacques Derrida.
Gli interessati per ulteriori informazioni possono chiamare i numeri 0733256383 - 256259.