COMUNICATO STAMPA N. 3 mercoledì 1 agosto 2007
OGGETTO: le poesie di Vittorio Reta protagoniste dell'estate maceratese
Una delle più vive e originali espressioni poetiche degli anni Settanta, "Visas" del poeta genovese Vittorio Reta verrà presentato venerdì prossimo (3 agosto) alle 18.30 nell'atrio del palazzo comunale.
Il libro, a cura di Cecilia Bello Minciacchi, la quale firma anche un saggio introduttivo ricco di novità biografiche e implicazioni analitiche, è ora disponibile in un'edizione della casa editrice Le Lettere che raccoglie anche le altre poesie e un cd del compositore e contrabbasista maceratese Stefano Scodanibbio. E sarà lo stesso Scodanibbio, venerdì, a ricordare, insieme a Cecilia Bello Minciacchi, Massimo Raffeli e Reinhard Sauer, con la sua voce e la sua musica quei "versi dolcissimi e tesissimi che rimangono come pochi altri a scolpire il clima di quegli anni" con le sue grandi manifestazioni di piazza e la sensazione di vivere un momento di rottura radicale.
Vittorio Reta nacque a Genova nel 1947, si laureò nella sua città passando quindi al Centro sperimentale di cinema a Roma e morì suicida a trent'anni nel '77 dopo aver pubblicato un solo libro "Visas" appunto, nel quale emerge un legame con la sperimentazione della generazione precedente e dunque con I Novissimi e in particolare Edoardo Sanguineti. La sua breve vita fu ricca di curiosità intellettuali ma anche segnata da un profondo disagio psicologico.
A trent'anni dalla scomparsa del "gordiano delle neoavanguardia" come lo definisce il critico letterario Massino Raffeli, i suoi versi non hanno perso niente della loro densità esistenziale. I temi che vi dominano sono il viaggio, lo spaesamento dei sensi e dell'io, la relazione con un esterno frammentato, l'avvertimento materiale dello stare al mondo con disagio, ma anche di una visività e visionarietà straordinaria.